L’interesse dell’Italia, meno austerity ma più Europa

Il dibattito alla vigilia del Consiglio europeo

Giovedì e venerdì a Bruxelles si terrà un importante vertice Ue. L’agenda dei lavori prevede la discussione sulla crescita (che non c’è) e sui programmi di riforma dei singoli stati membri, sempre più da condividere in ambito comunitario. In questo caso entro aprile. Ma questo Consiglio europeo è molto più importante di quel che faccia trasparire la semplice agenda approvata. Almeno per due motivi. Uno. Ci si arriva con la terza economia del continente, l’Italia, in piena recessione e avvitata in uno stallo politico molto rischioso. Due. La vera posta in palio del vertice è avviare un negoziato sul futuro stesso dell’Unione europea, cosa vorrà essere da grande, finita la stagione funzionalista. Dunque quali strategie darsi per sostenere e consolidare la moneta unica, quali passi fare per avvicinarsi sempre più all’unione politica, per molti l’unica soluzione per uscire definitivamente dalla tremenda crisi di questi anni, e quali ricette di politica economica per superare la spirale “recessione-austerity-cicli elettorali-crescita-tenuta sociale”. Sarà disposta Bruxelles a concedere più risorse per crescere in un continente dove i disoccupati sono saliti a quasi 25 milioni? Naturalmente dall’atteggiamento dell’Italia, da come si muoverà il prossimo governo, dipenderà molto del futuro stesso dell’Europa. In proposito pubblichiamo sotto due interventi a specchio, dialettici sul futuro dell’Europa e su quale ruolo debba avere un importante paese fondatore come l’Italia.

IL DIBATTITO TRA GLI ESPERTI:

Austerity medicina amara verso l’Europa politica

Il prossimo governo italiano deve puntare decisamente all’unione politica, vero interesse nazionale

di Andrea Lorenzo Capussela
 

Austerity peggio del male, il Paese è allo stremo

Rispettando gli impegni sul pareggio di bilancio e sul Fiscal compact ci ridurremmo come la Grecia

di Luigi Pandolfi
 

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