Obama, basta partite di golf. Costano troppo

Obama, basta partite di golf. Costano troppo

E la crisi alla fine colpì anche il presidente Obama. Ebbene sì, infatti il presidente degli Stati Uniti dovrà iniziare a considerare l’idea di abbandonare il suo sport e svago preferito, il golf. Troppo oneroso per i cittadini americani secondo il deputato repubblicano Louie Gohmert. Ma come, vi chiederete, una semplice partita a golf giocata di tanto in tanto, non può costar poi molto. Stando ai dati diffusi dallo stesso Gohmert, però, emerge che le partitine presidenziali raggiungano cifre da capogiro. Giá il milione di euro sfiorato da Obama e colleghi, semplicemente per impugnare il ferro 9 e mandare in buca la biglia bianca.

Di questi tempi, in cui tutti sono chiamati a tirare la cinghia, certe spese non possono essere più tollerate, avrà pensato il deputato repubblicano. Il quale, va sottolineato, non ha preso bene la decisione di Barack di cancellare le visite alla Casa Bianca – sospensione che avrà inizio dal prossimo 9 marzo – proprio con lo scopo di abbattere i già elevati costi di Stato; visite che venivano organizzate sporadicamente su richiesta dei cittadini stessi al proprio parlamentare di riferimento, per permettere loro di dare un occhio al palazzo presidenziale. A Gohmert non è andata giù questa decisione, che abolisce quella che è una facoltà consolidata di deputati e senatori; attraverso questi tour infatti, i parlamentari di Obama avevano la possibilità di dare un cioccolatino ai propri elettori, come premio per la riconoscenza e la fiducia dimostrate alle urne.

Ora le cose potrebbero cambiare, perchè Gohrmet ha deciso di andare fino in fondo tanto da aver già presentato l’emendamento a chi di dovere.
Del resto si tratta di un hobby da migliaia e migliaia di dollari a cui il 44esimo presidente degli Stati Uniti potrebbe decidere di rinunciare senza troppo patemi, considerando i sacrifici che i contribuenti fanno quotidianamente. E se rammentiamo il discorso che tenne sul Campidoglio il giorno delle elezioni, non può passare inosservato lo spirito egualitario su cui è imperniata la sua politica: «La crisi economica ha messo a dura prova la resistenza dell’economia americana. La ripresa ormai è cominciata. Ma ne trarremo beneficio solo quando tutti staranno bene», aveva detto le sue parole lo scorso 21 di gennaio.

E saranno fischiate le orecchie alla gente, quando sono emersi anche i dati della partita che il presidente americano ha giocato con Tiger Woods al Presidential day in Florida, qualche settimana fa: 78 mila dollari per una giornata di svago. Ogni volta che Barack decide di scendere sul green, infatti, si verifica un dispiegamento di “forze” straordinario: 341 ufficiali federali pronti a controllare la zona.

Vedremo se anche Barack, alla fine, sarà costretto a tirare la cinghia e cercare uno svago meno oneroso per le casse di Stato. 

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