Palermo, dove i due clown sono degli eroi

Tra i banchetti dei mercati storici

«Ma picchi, ci furu elezioni?», si domanda un venditore ambulante di “panelle e crocché”. Alla Vucciria, noto mercato rionale del capoluogo siciliano, a pochi giorni dal responso elettorale regna il caos. Tra l’astensione, diffusissima nei quartieri popolari come risulta da uno studio del Cise (Centro Studi elettorali), e l’ingovernabilità, non è ben chiaro cosa sia successo : «Guardi, non le posso rispondere perché non ho visto televisione», risponde con tono sprezzante il signor Antonio, pensionato e conosciutissimo alla Vucciria.

C’è chi come il signor Giuseppe D’Alia ha un’attività lì da più di cinquant’anni, vende frutta e verdura, e, soprattutto, ha voglia di parlare «Ma non ha vinto Bellusconi? Ora fa l’accordo con Grillo, e governeranno insieme. Io c’ho fiducia in Bellusconi». Una signora, che si chiama Marina e sta acquistando frutta e verdura, fa notare al signor D’Alia che in realtà alla Camera dei Deputati ha ottenuti più consensi Pier Luigi Bersani. Ma il signor D’Alia non è affatto d’accordo: «Ma quale Beissani? Beisani è comunista…». La discussione si accende. Si avvicina un ragazzo con cappello da baseball, scarpe da tennis e orecchino: «Anch’io ho votato Bellusconi». E il solito signor D’Alia replica: «Il picciotto bene ha fatto. Lei si ricorda cosa è successo quando ha vinto Prodi?». Cala il silenzio. D’Alia si avvicina e confida: «Non scriva. Vent’anni fa un gruppo di ragazzi scrissero sui muri: vogliamo la mafia. Sa perché scrissero quella cosa? Perché la mafia dava lavoro, faceva girare i piccioli. Avevano ragione. Oggi è tutto fermo. E poi Beisani vuole che si utilizzi la carta magna (carta di credito) puru pi accattari un pacco di pasta…». E poi: «Qui alla Vucciria siamo in 200 e solo 2/3 siamo in regola. Ormai io sputo e pago tasse…». Chiaro.

L’idea del signor D’Alia rappresenta la maggioranza assoluta fra i venditori ambulanti del mercato rionale. C’è uno spaccato di popolazione palermitana che riconosce in “Beisani” l’uomo delle tasse, mentre “Bellusconi” trasmette (ancora ) fiducia. Qui è ancora viva l’idea del “Berlusconi del ’94”, quello che avrebbe dovuto rivoltare come un calzino l’intero Stivale. Del Berlusconi degli scandali, da Ruby al processo Mills, passando per la recente vicenda sulla compravendita del senatore De Gregorio, «nenti sacciu, e nenti vitti», ripetono. Perché qui, come racconta Valeria, studentessa di sociologia di 23 anni, «c’è molta ignoranza, e Berlusconi rappresenta quello che queste persone vorrebbero essere. A molti sta bene che Berlusconi vada con regolarità con ragazzi di 20 anni». E se Berlusconi è un evergreen, Grillo è la novità che è stata presa in considerazione anche da chi fino a qualche anno fa optava per il Cavaliere di Arcore. «Sì, ho votato Grillo», spiega Totò, palermitano doc, che lavora in una pescheria. «Basta Bellusconi. Grillo è una persona perbene». E Bersani? «Mi fa antipatia», precisa.

Il nostro viaggio per i quartieri popolari di Palermo prosegue. Lasciamo la Vucciria, e ci dirigiamo verso l’altro mercato rionale, Ballarò, o come lo chiamano qui, «Baddarò». Il mercato più vivo del capoluogo siciliano, che si estende per diverse centinaia di metri, e anch’esso si trova in una fra le zone più berlusconiane degli ultimi 20 anni. In questa tornata elettorale il bottino dei consensi è stato ripartito fra il M5S e il Pdl dell’intramontabile Silvio Berlusconi. Entriamo in una delle panetterie storiche, e un ragazzo ci dice: «Sono l’unico che in questo quartiere ha votato per Pier Luigi Bersani. Qui la gente: o Bellusconi, o Peppe Grillo…». E in effetti la descrizione del ragazzo/panettiere calza a pennello. Si lamentano i «baddarini»: «Non hanno venuto nemmeno i coglioni di venire qui a chiederci il voto…». Domenico Ventimiglia ha una bancarella nella quale vende oggetti per la casa. Commenta così il risultato elettorale: «Io ho votato, ma non posso dire per chi… Ma oggi si vota per riempire la sacchetta. Dicono che ha vinto Bellusconi, e io allora dico che ho votato Bellusconi…». Ma il signor Ventimiglia è un nostalgico: «Ah, quannu c’era la Democrazia Cristiana. Io ero andreottiano…». Però.

Qualche metro più avanti c’è un macellaio di 66 anni. «Noi abbiamo questa attività da 80 anni. Ho votato Bellusconi picchì ni riduna l’Imu. Beisani chi n’ha datu?». Anche qui una fetta di lavoratori preferisce sprizzare omertà: «Ma manco so se ci sono state le elezioni… Tanto chi sale, sale, non cambia una minchia…». Ma ovviamente non mancano i grillini, come il macellaio Fava: «Grillo sembra molto più convincente di Bellusconi. Poi è uno giovane». E Bersani? «Non lo conosco». C’è anche chi spiega “seriamente” perché ha votato Berlusconi: «Bisogna votare Bellusconi perché lui è l’unico che mangia e fa mangiare. Nella mia famiglia siamo in 7, e tutti e sette abbiamo votato per Bellusconi». E su Bersani? «Cerca soltanto di mettermi più tasse». In sostanza anche qui la tarantella è sempre la stessa: “Bellusconi” è il migliore «perché toglie l’Imu», «perché farà lavorare tutti». Altrimenti il rinnovamento si chiama Beppe Grillo, che qui tutti chiamano “Peppe”: «l’unico politico in grado di dare un sussidio di disoccuppazione di mille euro», confidano.

Ma il nostro viaggio non è ancora finito. Ritorniamo su via Roma, e ci dirigiamo verso l’altro antico mercato rionale del capoluogo siciliano: Borgo Vecchio. Un “quartiere difficile”, dove la povertà si tocca con mano, e dove i venditori ambulanti sono più che disperati: «Sono disoccupato, ho una moglie e due figli. Chi c’aiu a dari a mangiari?». Giuseppe lavora a “nero” per una pescheria: «Prima se una persona doveva comprare qualcosa doveva chiedere “permesso” perché c’era la fila. Oggi i tassi ni stanu mangiannu. Ca tutti stamu chiudinnu ad unu ad unu». Secondo Giuseppe fra qualche mese non ci sarà più traccia dell’antico mercato di Borgo Vecchio, e i venditori ambulanti non sapranno più come fare: si ritroveranno senza un lavoro, e con famiglia a carico. E anche qui la maggior parte hanno puntato tutto su “Bellusconi” perché «almeno ni riduna l’Imu». E c’è chi, come Alberto, falegname di Borgo Vecchio, è già andato alle posta pensando potesse ricevere l’assegno con su scritto “rimborso Imu”. E invece? «Stamattina sono stato alla Posta per ritirarla. Ma non mi ha dato nulla. Ma come, non ha vinto Bellusconi?».


Twitter: @GiuseppeFalci

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