«Allora mi ricordai il suggerimento di una grande principessa a cui avevano detto che i contadini non avevano più pane e che rispose: che mangino delle brioches. Perciò mi comprai una brioche…», scrive Jean Jacques Rousseau nelle Confessioni. Ieri a Cernobbio il segretario della Cgil Susanna Camusso – preoccupata dello stato dell’economia – ha, tra altre cose, dichiarato: «ma perché non si comincia a dire per esempio: okay, da adesso in poi, oltre ad una certa somma, stipendi pubblici e pensioni d’oro si pagano in titoli di stato?». Suggeriamo a Camusso due risposte perché ci sembra una proposta doppiamente sbagliata e demagogica. Primo, il ragionamento sottointende che fare debito sia diverso che pagare per cassa. Insomma siamo sempre alla logica, malata e drogata, del debito pubblico. Secondo, se c’è una cosa chiara in economia è che i prezzi si formano sul mercato e quindi se si emettono titoli di debito che vengono subito smobilizzati, si rischia di far scendere i prezzi e quindi alzare i tassi, e quindi il costo del debito. Sarebbe, appunto, come il pane e le brioches di Rousseau…
24 Marzo 2013