“Il Bayern ha speso 48 milioni per un solo giocatore, Javi Martinez, e lì finisce ogni discorso. Loro spendono, e la differenza si vede”. ‘Loro’ sono il Bayern Monaco. Javi Martinez è stato il grande acquisto estivo dei bavaresi. Ad aver visto la differenza è Antonio Conte. Un gap emerso sul campo, nella sconfitta all’Allianz Arena in Champions League. La Juventus perde sul rettangolo verde, ma anche nel confronto dei libri contabili. Animo però: la débacle economica si può ancora raddrizzare. Ma quella differenza, vista non solo da Conte, al momento resta.
Sul campo, la squadra di Jupp Heynckes riesce a correre il doppio di una che in serie A mette tutti alla frusta e alla quale bastano un paio di accelerazioni per decidere un incontro a proprio favore. Il lavoro di Conte ha portato nella bacheca bianconera uno scudetto e una Supercoppa, ma per colmare il gap con le grandi d’Europa bisogna alzare la qualità della rosa. E senza soldi, quelli che il Bayern ha, diventa dura. Non è un caso che Pep Guardiola abbia scelto il 4 volte club campione d’Europa per tornare il panchina. Partiamo dal contesto: la Bundesliga, il massimo campionato tedesco, è un movimento in grande crescita. Si tratta del torneo che annovera il maggior numero di squadre virtuose dal punto di vista dei bilanci, anche grazie all’incidenza media degli stipendi nelle casse dei club: 37,8% contro la media europea del 64%.
Un dato dentro il quale si eleva il Bayern Monaco: il suo monte ingaggi è di ben 165 milioni di euro, contro i 115 della Juve. Il capitano dei bianconeri Gianluigi Buffon è quello che guadagna di più: 6 milioni di euro all’anno. Il secondo, Pirlo, è dietro con 4 milioni. Seguono Giorgio Chiellini, Claudio Marchisio e Vincenzo Iaquinta (quest’ultimo eredità di una gestione meno accorta) con 3. Tranne l’ex Udinese, si tratta di tutti giocatori che giocano stabilmente nella nazionale italiana. Nel libro paga del Bayern, l’asticella si alza. Philipp Lahm, Bastian Schweinsteiger e Franck Ribery (tutti appartenenti alle proprie nazionali) guadagnano 6,5 milioni. Il tedesco Mario Gomez, quarto, deve accontentarsi di 500mila euro in meno. E il neo arrivato Javi Martinez ne prende già 3,6. Il bello che l’ex Athletic Bilbao non è nemmeno un titolare inamovibile: all’andata dei quarti non c’era e tra i bavaresi nessuno si è strappato i capelli.
Sentenzia ancora Conte: “Il nostro palazzo ha solo un anno e mezzo di vita, non si può costruire un grattacielo con paletta e secchiello”. Diciamo che fino ad ora le fondamenta hanno fatto il loro dovere. E le prospettive sono rassicuranti. Perché il modello bianconero sta cercando di imitare quello tedesco: più ricavi da stadi di proprietà e merchandising, meno dipendenza dai diritti tv. La strada è ancora lunga: pardon, il secchiello è ancora poco capiente. Se si guarda l’ultimo bilancio datato 30 giugno 2012, il Bayern ha un fatturato migliore di quello bianconero: 373 milioni a 216. La Juve ha ricavi maggiori alla voce diritti tv, ma i tedeschi ne guadagnano 57 dal merchandising. Il Bayern ha chiuso il bilancio in attivo: +11 milioni, con gli azionisti che si sono spartiti un dividendo totale di 5,5 milioni. I ricavi nelle voci sponsorizzazioni e marketing sono stati di 82,3 milioni di euro (24,7% sul totale dei ricavi). I diritti Tv e radio (occhio: senza contare la Champions League) hanno fruttato 37,6 milioni (11,3% sul totale dei ricavi). e poi ci sono i 120 milioni dell’Allianz Arena, che però ha 69mila posti contro i 40mila dello Juventus Stadium.
Il tutto mentre la Juve è ancora sotto di 48 milioni. Non passando il turno in Champions, la squadra di Conte ci rimette quella decina di milioni che male non fanno. E allora le strade sono due. La prima: gettare in pasto al calciomercato un paio di grandi giocatori (Vidal da solo può valere 30 milioni) per arrivare al tanto agognato top player in attacco. Oppure, si allarga il secchiello. E attenzione: si può fare. La crescita del fatturato bavarese rispetto al 2011 è stata del 14%, mentre quella bianconera, sullo stesso periodo, del 24%. Il nuovo Juventus Stadium ha notevolmente contribuito (+20,3 milioni), ma anche a livello di sponsorizzazioni e pubblicità (+10,2 milioni) il miglioramento c’è stato. C’è ancora distanza nella vendita delle magliette: 830mila dei biancorossi contro 430mila dei bianconeri. E ci sono ancora quei 90 milioni dai diritti tv che pesano ancora peri il 47% del fatturato. Vince ancora il Bayern. Per ora.