Bravi a scuola? Lo decide (anche) il Dna

Il primo studio della Social Science Genetic Association

Nel primo studio della “Social Science Genetic Association”, i ricercatori hanno cercato tra più di due milioni di varianti genetiche conosciute negli esseri umani una correlazione degli individui con il rendimento scolastico. La ricerca si è sviluppata su un campione di oltre 125.000 persone provenienti dagli Stati Uniti, l’Australia e l’Europa occidentale, la stragrande maggioranza dei quali di almeno 30 anni e tutti a fine carriera scolastica.

Si è trovato che particolari varianti del Dna (ciascuna associata a un gene diverso) sono associabili a quanti anni di scuola ogni persona aveva utilizzato per completare, o no, l’università.
Ma ogni variante del Dna potrebbe spiegare solo 0,02 per cento della differenza tra il numero di anni che una persona ha passato a scuola. Pare quindi che i risultati scolastici siano, piuttosto, fortemente influenzati da altri fattori nella vita.

«Il nostro studio dimostra che gli effetti di ogni singola variante genetica sul livello di istruzione sono molto più piccoli di quanto molti scienziati si attendano, anche se che sono presenti», ha detto Nicholas Timpson, un epidemiologo genetica presso l’Università di Bristol. «Dal lavoro come questo stiamo iniziando a comprendere in modo più approfondito il delicato rapporto tra i nostri geni e l’ambiente e come vanno a plasmare fatti complessi come il livello di istruzione», ha detto.

Lo studio potrebbe guidare il settore delle scienze sociali della genetica, ha affermato il co-autore David Cesarini, a New York University sociale-e neuro-economista in un altro comunicato: «Abbiamo utilizzato 125.000 individui per condurre questo studio. Precedenti studi hanno utilizzato campioni molto piccoli, a volte 100 individui e raramente più di 10.000», ha detto Cesarini. «Se i geni hanno effetti ridotti, come mostra il nostro studio, la dimensioni del campione devono essere molto grandi per produrre risultati affidabili».

*tratto da Mit Technology Review, pubblicato il 7 giugno 2013

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