Caro Grillo, i pennivendoli ci sono anche in casa tua

Media & Potere

Il Movimento Cinque Stelle non ha un problema solo con i suoi rappresentanti politici: anche i suoi giornalisti non scherzano. Un esempio (a caso) è quello di Dario Pattacini. La sua intervista a Giovanni Floris, che nelle intenzioni doveva mettere spalle al muro il rappresentante della Casta dei giornalisti, si è risolta in un fiasco. E pazienza. Il problema è un altro: cioè che Pattacini non è un signor nessuno, anzi. È già comparso agli altari delle cronache nel 2012, nell’ambito di uno scandalo di provincia a sfondo cinque stelle: il caso dei pagamenti per andare in tivù.

Detto in breve: il Movimento Cinque Stelle pagava, con soldi pubblici (e regolare contratto), le televisioni locali del bolognese per acquistare ospitate e interviste. Una prassi da vecchia politica che ha sollevato un vespaio infinito. Ebbene: tra queste televisioni, c’era 7 Gold, che li ospitava in un programma condotto da, guarda un po’, Dario Pattacini. E proprio Pattacini, dal 2010, era iscritto al MeetUp. Non vuol dire nulla, chiaro.

Solo che adesso lo si ritrova alla Cosa, intervistatore d’assalto che cerca di smascherare (invano) i trucchi della Casta. Resta allora una domanda: siamo sicuri che i barracuda, e i pennivendoli, siano solo da una parte?

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