Contro le Femen in Francia nascono le Antigones

La rubrica Genio del Male

É ufficiale: la Francia ha creato le Antigones come risposta alle Femen. Le fan dell’eroina sofocliana sembrano dire che la donna è un medium prezioso per le lotte politiche, ma non un oggetto riducibile al proprio corpo. Ok: il rischio di plasmare i dominati sullo schema dei dominanti è reale. Ma c’ è come sempre nella società di massa un bisogno di bilanciamento, quasi un urgenza dialettica per ammortizzare urti troppo forti da elaborare. Resta il fatto che, come diceva Michelangelo Antonioni, la donna rimane probabilmente sempre “il filtro sottile della realtà”. Sono più sincere, più istintive e quindi più reali degli uomini.

Se il cinema italiano in quegli anni ha anche indagato i fantasmi di una società femminista, nel tempo la famiglia – egregiamente vilipesa come “sacrario di tutti i valori” dal Bertolucci de L’ “Ultimo tango a Parigi” – si è poi ripresa una rivincita nonostante i contraccolpi sociali derivati dalla legalizzazione dell’aborto e del divorzio. E dopo lo SCUM manifesto anche le donne hanno pensato di recuperare il lato B degli uomini.

Ma nel fenomeno delle Antigones credo vi sia anche una componente molto French. Non dimentichiamo che la Francia non ci ha dato solo Sartre e Simone de Beauvoir, ma anche la ghigliottina, monsignor Lefebvre e qualche altro eccesso come l’anziano intellettuale che qualche settimana fà si è sparato sull’altare parigino di Notre-Dame per manifestare contro i matrimoni gay.

C’è del marcio in Francia, oltre che in Danimarca. Ma il marcio è radicale. Jung per esempio aveva già intuito che l’incapacità dell’uomo di parlare in modo oggettivo della donna derivava dal fatto che il pianeta femminile coincidesse proprio con la parte più tenebrosa dell’uomo. Insomma l’uomo per parlare della donna deve sempre pescare nel torbido. E quando il torbido viene alla luce, ha paura perchè si trova smascherato. Pertanto il ritorno alla famiglia intesa come difesa del femminile radicale non puó che essere fallocratico.

E, dopo l’“Ultimo tango” bisognerebbe allora rivedere “L’ultima donna” di Marco Ferreri per rendersi conto come la castrazione sia la dimostrazione che manca un vero soggetto. Le Femen hanno portato alla luce la mancanza di un soggetto politico in grado di parlare, e le Antigones non fanno altro che mostrare che questo fatto è vero: tanto più se lo si fa risalire ad un referente incestuoso come Antigone. 

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