Divisi su tutto: il clima migliore per fare le riforme

La fragilità può diventare una forza

Divisi sulle tasse (Iva e Imu), divisi sulla giustizia, la madre di tutti i nodi esacerbata dai processi del Cavaliere, divisi sugli F35, divisi sul piano carceri, divisi sul pacchetto lavoro e siamo solo a due mesi dal varo del governo Letta. Pd e Pdl galleggiano tra diffidenze reciproche, sospetti e retropensieri in un abbraccio riluttante destinato a rimanere tale ancora per parecchi mesi. In tempi normali la domanda semplice da porsi sarebbe una sola: quanto può durare un esecutivo del genere? Risposta: pochissimo. A questa stregua meglio mollarsi. Invece la politica italiana è talmente mal messa che non riesce nemmeno più a divincolarsi e a far prendere ad ognuno la propria strada.

Berlusconi inseguito dalla giustizia si morde la lingua, vorrebbe rovesciare il tavolo ma non può farlo perchè sa bene che Napolitano in mezzo a questo delirio di crisi economica e di Europa fragile non scioglierebbe mai le Camere dandogli il voto (sempre che tornare alle urne oggi convenga ancora come due mesi fa al Cavaliere). Il centrosinistra, a sua volta, sa che la fine del governo Letta accelererebbe il trapasso in casa Pd e l’emersione della leadership di Matteo Renzi e dunque la pensione della vecchia guardia. Insomma meglio resistere e turarsi il naso, diventando garantisti col Cavaliere fuori tempo massimo. Ma soprattutto: una nuova maggioranza Pd-Scelta Civica-pezzi di M5s sulla carta potrebbe trovarsi in aula ma sarebbe un Frankenstein politico incapace di governare, parlare all’Europa e fare le riforme.

In questo stallo balneare non resta quindi che attaccarsi a quel che c’è, ossia questo governo un po’ strambo e paziente, specialista in aprire tavoli e rinviare le scelte ruvide, la cui metafora è la cena di ieri sera Letta-Berlusconi. Ci vuole infatti tutta la pazienza democristiana per farsi concavo e convesso e sorbirsi lo sfogo post Ruby dell’ex premier, pur di mediare e tirare avanti. Eppure proprio questa impasse potrebbe rivelarsi la vera forza di questo governo: il cul de sac per paradosso potrebbe favorire il colpo di reni. Sono tutti nell’angolo, Pd e Pdl, Berlusconi e i leader usurati del Pd. Letta sfrutti questa sospensione per fare davvero le riforme, osare con coraggio, battere i pugni in Europa, fare scelte controcorrente. Qualsiasi abbaiare di queste ore, quasiasi minaccia dai partiti, suona come un mezzo bluff perchè nessuno ha davvero sul tavolo carte migliori da giocare che non andare a braccetto con l’alleato riottoso. E’ l’unica occasione che abbiamo per usare al meglio il tempo a disposizione, forse l’ultima finestra, alla vigilia di una estate che potrebbe tornare bollente…

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