“La mia scuola è tutta sgarrupata”

Il rapporto di Cittadinanzattiva

«La mia scuola è sgarrupata. I soffitti sono sgarrupati, i mobili sgarrupati, le sedie sgarrupate, il pavimento sgarrupato, i muri sgarrupati, il bagnio sgarrupato … e mi sento sgarrupato anch’io». La scuola (che poi nel tema originale era “la casa”) del libro Io speriamo che me la cavo è tutt’altro che un ricordo. E i dati dell’ultimo rapporto “Sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici” di Cittadinanzattiva lo confermano: gli edifici sono vecchi (il 19% costruito tra 1940 e 1965), molti non sono a norma sismica e i segni di fatiscenza sono sotto gli occhi di tutti. Intonaco scrostato, tapparelle assenti, palestre con fili elettrici scoperti. Senza contare le barriere architettoniche che rendono difficile l’ingresso e gli spostamenti per gli studenti disabili. 

Dai dati viene fuori le finestre, soprattutto quelle dei corridoi, non sono integre nell’11% delle scuole monitorate. La pavimentazione non è uniforme nel 44% delle sale dei professori e nel 48% delle segreterie. Anche la pulizia latita. «La polvere è un po’ dappertutto», si legge nel rapporto: nel 22% delle palestre e nel 17% delle aule computer. E non solo polvere. Segni di sporcizia sono stati individuati soprattutto nei bagni e nei corridoi, dove si trovano anche rifiuti al di fuori dei cassonetti e mozziconi di sigarette gettati a terra. 

Il risultato, come si vede dai grafici, è che gli incidenti sono all’ordine del giorno. Tra le cause principali: cadute, cattive condizioni degli infissi, cattive condizioni degli arredi. Molti cortili sono inutilizzabili. E nel 34% delle palestre monitorate manca la cassetta di pronto soccorso. Tra le dichiarazioni raccolte: «Non c’è una palestra nella scuola e quindi viene utilizzata un’aula». E ancora: «La scuola è sprovvista di laboratori didattici, mensa, palestra»; «I termosifoni hanno spigoli vivi»; «Gli idranti sono collegati ma non funzionano». 

Twitter: @lidiabaratta

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