Per salvare la città non basta la sua presenza nella lista dei tesori dell’Unesco. Lo spiega, con un pensoso articolo, il New York Review of Books, che analizza la “questione Venezia” nei suoi dettagli e, soprattutto, nei suoi problemi più gravi. Non ultimo, la volontà (o l’incapacità) di affrontarli. Dalla costruzione del grattacielo di Cardin (che cambierà – anche se lo si nega – lo skyline della città), alle grandi navi che passano davanti a San Marco: portano soldi al Comune, ma danneggiano le fondamenta. E la crescita del turismo, che impone o imporrà soluzione drastiche e discutibili, come gli ingressi regolati, da prenotare per tempo. Come a Disneyland?
Ecco l’inizio dell’articolo
Per fortuna, l’investimento da un miliardo e mezzo non sarà (con ogni probabilità) mai trovato. Ma, nel caso, a luglio il Comune di Venezia darà il permesso per la costruzione di un grattacielo di 250 metri (quasi 40 metri più alta della Torre Montparnasse a Parigi) sulla terraferma appena dietro Venezia, a circa dieci chilometri da Piazza San Marco.
Il sindaco, Giorgio Orsoni, assicura che l’edificio non rovinerà lo skyline di Venezia, ma The Art Newspaper, di cui sono editore e fondatore, ha pubblicato un fotomontaggio basato su alcuni calcoli che mostra come sarà visibile dal Lido (la striscia di terra di fronte a Piazza San Marco che separa la laguna dall’Adriatico). Il grattacielo si staglia per due terzi l’altezza del campanile di San Marco e rovinerebbe la vista iconica (stavolta l’uso della parola è appropriato) che tutti abbiamo in mente.
Non è vero, ha insistito il sindaco. Allora ho chiesto alla società di consulenza Millerhare, che realizza questo genere di proiezioni per tutti i grandi edifici di Londra, di fare qualche calcolo. E come molte persone (soprattutto fuori Venezia) amano la città e hanno deciso di offrire la loro esperienza. I loro risultati hanno confermato i nostri.
Ma cosa succede, allora? La risposta è questa: negli ultimi 30 anni Venezia è diventata oggetto di così tante dispute politicizzate, dove la verità è stata la prima vittima, che un fatto di aritmetica può essere trattato come un opinione, e di fronte al quale molti scrollerebbero le spalle. Questo atteggiamento è dietro a molte cose che saranno descritte nell’articolo. E sempre questo atteggiamento sta mettendo in pericolo la città.
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