All’inizio i saggi per le riforme scelti da Napolitano erano solo dieci, tutti uomini. Di questi i più fortunati si sono riciclati al governo. Gli altri, rimasti fuori, non si sono preoccupati: dovevano solo aspettare. Per loro (a parte i poveri Bubbico e Giorgetti) è pronta una nuova infornata. Stavolta i saggi sono 35, di cui dieci donne, tutti pronti a lavorare (ancora) per le riforme. E la prossima volta quanti saranno? Se, come sembra, la creazione di saggi sta assumendo una progressione geometrica, tra qualche tempo saranno già 900. E allora saremo a posto: i saggi potranno prendere il posto dei parlamentari e noi, grazie a dio, smettere di votarli. Tanto, visti i dati dell’astensione, non ci piace più.
4 Giugno 2013