Viva la FifaQuella sul Brasile è solo l’ultima gaffe di Blatter

Nuova gaffe del presidente Fifa

Il 18 giugno a protestare c’erano 50mila persone nel solo centro di San Paolo. Il Brasile non ci sta: troppo alti i prezzi di generi alimentari e dei trasporti urbani, troppo costoso il Mondiale di calcio del prossimo anno. A soffiare sul fuoco della protesta ci ha pensato Joseph Blatter, che ha così commentato gli ultimi fatti brasiliani: «il calcio è più importante dell’insoddisfazione delle persone». Non solo: «I manifestanti stanno usando la piattaforma del calcio e la presenza della stampa internazionale per ampliare la protesta». Una vera e propria gaffe, quella del presidente della Fifa. E non è certo la prima. Già, perché per Blatter certe crisi, o difficoltà, sembrano proprio non esistere. Come quando nel 2011, a chi gli chiese dei continui scandali di corruzione all’interno della Fifa, rispose così:

Nel 2010, dopo aver assegnato il Mondiale 2022 al Qatar, Blatter risolse a suo modo la legge che nel Paese arabo vieta l’omosessualità: «I tifosi gay dovrebbe astenersi dall’attività sportiva».

Nel 2006, da capo del Governo del calcio mondiale, avrebbe dovuto premiare la nazionale italiana, vincitrice del Mondiale. E invece restò negli spogliatoi a consolare Zidane, lasciando la consegna della coppa al segretario Uefa Johansson.

Nel 2004, propose per le calciatrici donne un abbigliamento più femminile, «magari con pantaloncini più corti». Lo scorso anno, alla preniazione della finale femminile olimpica di calcio, il pubblico lo accolse così:

Ma la gaffe più famosa di Blatter resta questa. Lasciamo il commento alla Gialappa’s Band:

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