A Verona, una mostra-duello tra “Werdi e Vagner”

A duecento anni dalla loro nascita

VERONA – Lo strumento magico è un gettone. Da un lato il volto di Wagner, dall’altro quello di Verdi. E l’indicazione dell’hostess all’ingresso: «Al termine della mostra devi votare tra i due compositori quello che ti è piaciuto di più». «Votare?», si chiede il visitatore, stupito da tanto coinvolgimento interattivo in un edificio meraviglioso dello statico Bel Paese. Benvenuti alla mostra Werdi Vagner (sic) nel Palazzo della Gran Guardia di Verona. Nel bicentenario della nascita di due giganti dell’Ottocento letterario, un’esposizione mette in scena una singolar tenzone tra l’artista su cui più si è scritto, Wagner, e quello più rappresentato al mondo, Verdi.

«Per avvicinare i due geni della musica», si legge all’entrata, «bisogna entrare nel mondo dei personaggi e delle loro opere». E così è. Amore, morte, l’eroe, la festa: i curatori (Classica e Scandurra Studio) hanno selezionato i temi più cari ai due artisti e per ognuno hanno scelto il personaggio che meglio ne rappresenta la concezione.

Violetta, la cortigiana protagonista della Traviata verdiana, è «una povera peccatrice, dice Verdi, per lei la libertà si unisce al sacrificio». Sacrificio, purificazione, bellezza. Se questo è l’amore verdiano, di tutt’altro tipo sono i personaggi di Wagner. Isotta, la protagonista del Tristan und Isolde colta dal marito legittimo re Marco di Cornovaglia nelle braccia del vassallo Tristano, mette in scena un amore che è «ineluttabilità e consunzione». E mentre il visitatore ragiona d’amore, da sedici diverse postazioni d’ascolto parte il canto delle più grandi interpreti verdiane e wagneriane, in una selezione di registrazioni dai più importanti teatri d’Europa. Sirene come quelle di Ulisse, il cui compito è attirare il visitatore, in una guerra tra Titani, verso Verdi o verso Wagner. Così fa Renata Tebaldi nei panni di Desdemona (tratto dall’Otello di Verdi), o Maria Callas nei panni di Violetta. E dall’altro lato – ché le postazioni sono schierate come in un vero duello – Birgit Nilsson nei panni di Brunnhilde ne L’anello del Nibelungo.

Mondi a confronto. Di due artisti che – si dice – non si incontrarono mai ma si osservarono a distanza. «Wagner», scrisse Giuseppe Verdi, «è un uomo di molto ingegno che si piace delle vie scabrose, perché non sa trovare le facili e più dirette». E la citazione, posta in apertura della mostra, diventa la chiave di lettura del visitatore, mentre sceglie se schierarsi con l’artista italiano di umili natali, divenuto compositore grazie a buona volontà e voglia di apprendere, oppure parteggiare per il tedesco dal temperamento tanto esuberante da far costruire a Bayreuth, Baviera, un teatro appositamente pensato per mettere in scena i suoi drammi, opere d’arte totale.

L’apice della mostra arriva già nella seconda sala, quella dedicata alla figura dell’eroe. Non solo perché a darsi battaglia ci sono Luciano Pavarotti-Manrico da un lato e Placido Domingo-Sigmund dall’altro. Ma perché in questi eroi d’altri tempi, quando le grandi narrazioni ancora esistevano, e la vita aveva uno scopo da realizzare, emerge l’anima profonda dei due artisti. E nel visitatore partecipe, si agita quel che ribolle quando ci si interroga in profondità.

Un «eroe politico» per Verdi, rappresentato da Manrico, il poeta del Trovatore, «zingaro guerriero, armato di liuto e spada», spiegano in video i curatori. Un eroe spinto da missione di vendetta, audacia e fede nell’amore. Un «eroe artista» per Wagner che in Tannhäuser, protagonista dell’omonima opera, mette in scena il suo alter ego, lui, capace di azioni abiette ma «alla ricerca di redenzione», lui che è per primo «artista dissidente», capace di «un’arte autentica, alimentata dall’esperienza del peccato e disposto a sfidare una corporazione di artisti gretti e moralisti».

Il gettone tintinna nella borsa. Alla fine del percorso, dopo le sale dedicate alla morte, alla notte, alla festa, dopo aver conosciuto il mondo di Otello, di Macbeth, di Tristano e Sigfrido, è il momento di votare. Pare un gioco, non lo è. Non proprio. Wagner o Verdi? Davanti alle due buche scegli l’amore, la morte, l’eroe. Scegli un mondo. 

 https://www.youtube.com/embed/BK8HBmhIL00/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

Werdi Vagner

Sito: http://www.werdivagner.com/
Quando: dal 3 luglio all’8 settembre 2013
Dove: Palazzo della Gran Guardia, Piazza Bra, Verona
Biglietto: intero € 8,00 / Ridotto € 5,00
In collaborazione con: Classica, Scandurra Studio, Skira classica

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