Dieci lavori in dieci Paesi diversi, in un solo mese

Il contest di Adecco

Oggi fa il giardiniere in Romania, domani l’operaio in una fabbrica di yogurt a Sofia, l’altro ieri il volontario per gli europei di basket in Slovenia. Federico Sattanino, 23 anni, di Roma, è il vincitore italiano del “Way to work experience contest” di Adecco, il tour organizzato dall’agenzia per il lavoro per sperimentare diversi contesti professionali in giro per l’Europa.

I vincitori sono nove ragazzi provenienti da tutto il mondo, che hanno partecipato a un processo di selezione con altri 23mila giovani in 151 Paesi: attraverso diverse prove e un video di presentazione, dovevano dimostrare competenze e attitudini diverse, come la conoscenza della lingua inglese, doti comunicative, precisione, spirito d’osservazione, creatività e originalità.

I nove selezionati nell’arco di un mese visiteranno dieci Paesi diversi e si cimenteranno in altrettanti lavori diversi. La regola del “gioco” è questa: i partecipanti non conoscono le tappe. «Ogni tre giorni, alla fine di ogni esperienza, nella reception dell’albergo in cui dormo mi viene recapitata una busta in cui è scritto quale sarà la tappa successiva», racconta Federico Sattanino al telefono, alla fine della sua quinta tappa in Ungheria.

Lui, laureato in Economia alla Luiss di Roma, è partito il 9 luglio da Torino, «dove in un giorno ho potuto provare quasi tutti i reparti di Eataly: ho preparato per la prima volta il caffè alla macchinetta di un bar, ho fatto la pizza, servito ai tavoli e sparecchiato. È stato stancante, ma mi è piaciuto tantissimo». Seconda tappa, a Lubjiana, in Slovenia, come assistente del responsabile dei volontari per l’organizzazione di EuroBasket 2013. Poi operaio alla catena di montaggio di una fabbrica di yogurt a Sofia, in Bulgaria. E ancora: giardiniere del Castello di Bran (quello di Dracula) in Romania e assistente del responsabile delle risorse umane in una fabbrica di televisori in Ungheria. 

«Quest’ultima esperienza», racconta Federico, «è stata particolarmente difficile. È una fabbrica che sta chiudendo e ci saranno molti licenziamenti. Leggi sui giornali della crisi e della chiusura delle fabbriche, ma avere davanti a te una persona che perderà il lavoro da lì a pochi mesi è molto diverso». La più «suggestiva», invece, di sicuro è stata «l’esperienza di giardiniere del Castello di Dracula, in Transilvania, Romania», ride.Lavori diversi, con una cosa in comune: «Il grande rispetto per il lavoro, la dignità di qualsiasi mestiere, dal giardiniere al manager delle risorse umane. Tutte le persone che ho incontrato erano fiere del mestiere che svolgevano». Anche «i ragazzi che trascorrevano dodici ore alla catena di montaggio del confezionamento dello yogurt». Persone «che mi hanno trasmesso tanto, perché il lavoro avvicina». 

Alla fine di ogni tappa, Federico fa il resoconto della sua esperienza su un blog, dove pubblica foto, pensieri, commenti (in italiano e in inglese). «Ogni persona che ho incontrato mi ha regalato un insegnamento», dice. «Utilizzerò ogni consiglio per il mio futuro lavoro». A proposito, alla fine, che lavoro vorrà fare “da grande” Federico? «Da grande vorrei produrre la birra, ma prima vorrei fare un’esperienza manuale in un birrificio, per imparare il processo di produzione. Magari sarà una delle prossime tappe». 

@lidiabaratta

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