Jake Evill, laureato da poco alla Victoria University della Nuova Zelanda, non voleva rassegnarsi all’idea di portare il gesso dopo essersi rotto una mano. Brutto, pesante, «arcaico». Così ha pensato bene di crearselo da solo con una stampante 3D. Il risultato, che potete osservare nel dettaglio nel video ripreso da Mashable, è una struttura leggera, riciclabile e soprattutto lavabile. Unica controindicazione: gli amici non potranno più farvi le dediche.
La Cortex cast, come l’ha chiamata Evill, è un esoscheletro che riproduce la struttura ad alveare interna alle ossa. Il prototipo è stato creato modificando Kinect di Xbox, uno strumento che consente alla consolle di Microsoft di recepire e riprodurre i movimenti dei giocatori. La crescente importanza delle stampanti 3D nella ricerca medica è confermata dall’orecchio artificiale sviluppato da alcuni ricercatori dell’Università di Princeton.
(Foto Flickr – Ciccio Pizzettaro)