Lo Ior. È noto come la “banca del Vaticano”. Il suo scopo consiste nel provvedere alla custodia e all’amministrazione dei beni mobili e immobili destinati ad opere di religione o di carità; inoltre, può accettare depositi di beni da parte di enti e persone della Santa Sede e dello Stato del Vaticano.
Depositi
Lo Ior, l’Istituto per le opere di religione del Vaticano, gestiva a fine 2011 più di 6,3 miliardi di euro distribuiti tra 33mila depositi attribuibili a persone fisiche e giuridiche.
Clienti
Stando a dati che emergono dal dossier della Commissione del Consiglio Europeo Moneyval contro il riciclaggio di denaro, l’Istituto conta più di 22mila clienti. Tra questi vi sono congregazioni cattoliche, religiosi, suore, nunzi, dipendenti della Santa Sede (attivi o in pensione), diplomatici presso lo Stato Vaticano e individui che abbiano ricevuto onoreficienze pontificie. I titolari dei conti sono situati prevalentemente in Italia, Europa, Africa e America del Sud.
Le funzioni
Lo Ior ha personalità giuridica autonoma dalla Curia romana; non è una banca vera e propria, ma un istituto finanziario. Non eroga prestiti o finanziamenti ma gestisce i patrimoni dei clienti investendo principalmente in portafogli a basso rischio e lunga durata, con un’esposizione elevata al comparto obbligazionario. Inoltre, lo Ior permette i trasferimenti di denaro via bonifico ed emette carte di debito e di credito, gestendo una rete di circa 13 Atm e 120 terminali Pos nella Città del Vaticano.
Fonti di reddito
Le commissioni e le tariffe di servizio applicate ai clienti rappresentano la principale fonte di rendimenti dello Ior, che vengono destinati ad opere religiose e di carità. Per svolgere le proprie funzioni, l’Istituto conta su un totale di circa 100 dipendenti.
Sede
L’Istituto ha sede presso il torrione Niccolò V, adiacente al Palazzo Apostolico.
La fondazione e le riforme
Lo Ior è stato costituito il 27 giugno del 1942 con l’atto Chirografo di Papa Pio XII, incorporando la preesistente Amministrazione per le opere di religione. Con un secondo Chirografo del 24 gennaio 1944, lo stesso Pontefice ha fissato le nuove norme che consentono all’Istituto di amministrare e gestire depositi di contante e titoli per conto terzi, e di assumere dipendenti laici. Nel 1990, Papa Giovanni Paolo II interveniva nuovamente per dare nuova configurazione all’Istituto, affidandone il controllo a un apposito Consiglio di Vigilanza, senza però modificarne scopi e funzioni.
Le norme antiriciclaggio
Le attività dello Ior non aderiscono alle norme internazionali anti-riciclaggio; tuttavia, nel febbraio 2011 il Cardinal Bertone, Segretario di Stato della Santa Sede, ha richiesto al Consiglio Europeo di sottoporre l’Istituto alle procedure di esame e di valutazione della trasparenza finanziaria da parte dell’agenzia europea Moneyval. Nel luglio 2012 è arrivato il responso: lo Ior è conforme a 22 delle 45 raccomandazioni contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo, e solo parzialmente conforme o non conforme alle restanti 23 misure.
Il bilancio
Ad oggi, il bilancio aggiornato dello Ior è noto esclusivamente al Papa e agli organi dell’Istituto stesso. L’attuale Papa Francesco ha annunciato di voler pubblicare i conti economici dello Ior attraverso un apposito sito web entro la fine dell’anno.
La struttura
Sono organi dell’Istituto la Commissione cardinalizia di vigilanza, il Prelato, il Consiglio di sovrintendenza, la Direzione e i Revisori.
La Commissione è composta da cinque cardinali nominati dal Pontefice; i membri restano in carica per cinque anni, possono essere riconfermati e scelgono internamente un Presidente della Commissione. Scopo della Commissione consiste nel vigilare sul rispetto delle norme statutarie, procedere ad eventuali modifiche delle norme stesse, e nominare i membri del consiglio di di sovrintendenza.
Il Prelato è nominato dalla Commissione cardinalizia, segue l’attività dell’Istituto, partecipa alle adunanze della Commissione e assiste a quelle del Consiglio e sottopone eventuali osservazioni alla Commissione. Il Consiglio di sovrintendenza è composto da cinque membri, ha durata cinquennale ed è responsabile dell’amministrazione e supervisione delle attività finanziarie, economiche e operative dello Ior.
La Direzione è formata dal direttore generale e dal vice-direttore, nominati dal Consiglio di sovrintendenza anche a tempo indeterminato (ma non oltre il compimento del sessantesimo anno d’età). Ha la responsabilità di redigere atti e bilanci dello Ior e sull’intera attività operativa dell’Istituto, secondo le direttive ricevute dal Consiglio. I tre Revisori restano in carica per tre anni, sono nominati dal Consiglio e verificano la consistenza della tesoreria e dei libri e delle scritture contabili.