TREVISO – Giovanni Manildo, avvocato, 44 anni il 22 luglio, dal 10 giugno scorso è sindaco (del Pd) di Treviso. Ma chi è l’uomo che è stato in grado di sconfiggere “il sceriffo” Giancarlo Gentilini e di strappare la città alla Lega Nord? Eccolo qua, in Comune, appena finita una riunione di Giunta. Sorride come nei manifesti e mi prega subito di dargli del tu. Iniziamo.
R Manildo, qual è il tratto principale del suo carattere?
GM La pazienza. Ma la perdo con chi non mi dà del tu…
R Ops… La qualità che preferisci in un uomo?
GM L’umiltà, perché le persone intelligenti di solito sono umili.
R E in una donna?
GM Bé, preferisco l’umiltà in tutte le persone, non faccio una differenziazione tra uomo e donna. E poi la simpatia.
LEGGI ANCHE: Giancarlo Gentilini, cosa fa “il sceriffo” in pensione?
R Il tuo principale difetto?
GM Sono pigro. Pigro e disordinato.
R La tua occupazione preferita?
GM Mmm…
Il telefono del sindaco brilla. È sua moglie che gli scrive messaggi perché sarebbe dovuto andare a tagliarsi i capelli, ma non ha fatto in tempo.
GM …l’occupazione preferita, dicevamo… bé in questo momento purtroppo non posso scegliere cosa fare, e vado male a dirti quello che mi piace fare di più. Perché mi piace leggere, mi piace fare sport, mi piace stare coi miei figli… Mi piace fare tante cose insieme…
R Sogno di felicità?
GM Riuscire a trovare un equilibrio con tutte le cose che mi piacciono.
R Primo ricordo d’infanzia?
GM Il ricordo di quando ero ceo (= bambino)… Mmm, vediamo… Una foto insieme ai miei fratelli… E poi i lupetti quando ero scout… E poi avevamo un cane pastore tedesco con cui giocavo…
R Il luogo – che non sia Treviso – in cui vorrebbe vivere?
GM Ma non dovevi darmi del tu? Comunque, bé, Treviso mi piace molto, ed è il motivo per il quale ho deciso un po’ d’impegnarmi. Perché la mia città mi piace e mi piaceva darmi da fare per renderla migliore, rispetto alle mie visioni… Quanto a una città in cui mi piacerebbe vivere… mmm… sono indeciso… Perché da una parte mi piacerebbe cambiare totalmente e andare a Londra, dall’altra mi piacerebbe vivere in un posto assolutamente tranquillo, nelle Marche…
R Eh, il tipico dissidio interiore…
GM Esatto, esatto!
R Autori in prosa e poeti preferiti?
GM Hermann Hesse e Jonathan Coe. Questi due, perché li ho riletti in periodi diversi della mia vita. E poi va bé ci sono i classici. Poesia… Leggo poco le poesie, sono più ancorato agli studi del liceo… Mi piaceva Ossi di seppia di Montale, però la poesia è una cosa che leggo meno, leggo di più la prosa.
R Eroi ed eroine della finzione e della realtà?
GM Allora, da ceo (vedi sopra) mi era simpatico Ettore, poi mi piaceva molto Aldo Moro, e adesso mi piace molto Papa Francesco.
R Pittori?
GM Mi piacciono gli impressionisti, mi piace molto Monet e le ninfee, poi mi piace molto Michelangelo e mi piace Beato Angelico.
R Film?
GM Ci sono tanti film che mi piacciono perché dipende un po’ dal genere… Però diciamo… C’era una volta in America di Sergio Leone, anche se è lungo, me lo riguarderei sempre. E poi L’attimo fuggente.
R La canzone che fischia più spesso?
GM La canzone del sole.
R La sua bibita preferita?
GM Il vino. Il vino mi piace molto.
R E il piatto?
GM La pastasciutta.
R Cosa cambierebbe del suo fisico?
GM Dimagrirei.
R Cosa detesta di più?
GM Di me?
R No: della vita, dell’uomo, dei mondi. Una cosa che proprio le fa dire “che palle”.
GM Bé, come caratteristica delle persone, non mi piace l’arroganza…
R Il dono di natura che vorrebbe avere?
GM Saper suonare.
Ops, mi accorgo che di nuovo – da un po’ di domande a questa parte – mi sono rimessa a dargli del lei… Decido di cogliere l’occasione per qualche domanda più politica, nel ritornare al tu.
R Cosa ti piace dell’ex sindaco Gentilini?
GM Eh eh… Il fatto che sia comunque un lottatore, uno che non si ritira mai… E lui cos’ha detto di me?
R …che sei un bravo ragazzo!
GM ahahah va bé.
R … e che però ti stai schierando con delle frange estremiste…
GM ah sì sì, frequento brutte compagnie…
R In generale c’è una brutta opinione dei politici, perché?
GM Allora, il motivo per cui mi sono impegnato in politica è proprio che mi dà fastidio la generalizzazione; l’idea che i politici “sono tutti uguali”. Secondo me c’è una brutta idea della politica perché chi la fa non ha fatto nulla di concreto per ricreare un patto di fiducia con le persone. Ma c’è anche un’abitudine in questo lamento, e io non mi ci riconosco. Ognuno deve tornare a impegnarsi e a tirare fuori le proprie capacità e a dimostrare che è possibile un’idea alta di politica, l’idea di un’occupazione seria e bella. C’è l’idea diffusa che sia inevitabile un degrado, per cui, chi si occupa di politica, verrebbe presto o tardi inevitabilmente contagiato dal sistema. Io non ci sto: se dal basso ci si impegna per un’idea diversa di politica, penso che si possa raggiungerla.
R Come vedi l’esplosione che si è verificata di giovani candidati?
GM Bé finalmente una dimostrazione di responsabilità! In Italia abbiamo un problema di opportunità e di spazi per i giovani, ma penso che questo problema si giochi sempre sulle due parti. È vero che i “vecchi” non lasciano il posto, ma è anche vero che i giovani devono giocarsela di più. Nel nostro Paese siamo un pochino… prudenti nel dare responsabilità ai giovani. Invece dobbiamo darci una svegliata! In questo Gentilini era un po’ un’icona sbagliata. Candidarsi a 84 anni… Lo dico senza alcun giudizio sulla persona. Come sfidante avrei preferito Federico Caner – l’ho detto anche in campagna elettorale – perché è una persona di 40 anni, che poteva dare una prospettiva. Penso che in ogni campo sia necessario che ci siano i giovani, perché hanno una prospettiva di futuro, mentre tante volte una persona di una certa età no. Vedi, è come su un treno: un giovane è girato nella direzione di marcia del treno, l’altro è in posizione contraria, quindi ghe riva ma vardando indrio.
R Ultima domanda prima di farci una foto assieme (l’ho fatta con Gentilini e ci tengo): sento tutti ripetere – che siano pro o contro di te fa lo stesso – “Manildo è un liberale democristiano” Ma che vuol dire?
GM (ride) Bah, non lo so. A me dicono che sono democristiano, ma probabilmente perché c’erano mio zio e mio papà che all’epoca lo erano. Io penso che soprattutto per l’amministrazione sia necessario un approccio concreto ai problemi e che i problemi vadano risolti indipendentemente dall’ideologia. Penso fermamente che le ideologie si siano dissolte, e che la differenza sia tra una società un po’ più conservatrice e una più progressista e dinamica. Ecco, io vorrei essere dalla parte più progressista e dinamica, che cerca di risolvere i problemi con una visione più fresca e aperta alle future generazioni, alla sostenibilità… Consiglierei di avere categorie un po’ più attuali… democristiano e liberale sono ancorate al passato.
Twitter: @robertadurante