Il mondo della stampa in tre dimensioni sta per subire una nuova accelerazione e probabilmente entrerà in milioni di case di tutto il mondo. Da febbraio 2014 sarà infatti accessibile a tutti la tecnica della sinterizzazione laser (selective laser sintering, SLS), a causa della scadenza del brevetto che attualmente, secondo il designer di Shapeways Duann Scott, “impedisce la concorrenza nel mercato delle stampanti 3D più funzionali e più avanzate”.
La sinterizzazione laser permette di trasformare materiali sotto forma di polveri in un composto indivisibile, un prodotto finito ad alta risoluzione come tutti quelli che troviamo sugli scaffali dei nostri supermercati. Questa tecnica andrà ad affiancarsi a quella usata tuttora nelle stampanti 3d più economiche, la cosiddetta modellazione a deposizione fusa (fused deposition modeling, FDM).
Non è difficile fare un rapido paragone. Quando sono scaduti i brevetti Fdm, il prezzo delle stampanti 3d che utilizzavano questo tipo di tecnica produttiva è passato da alcune migliaia di dollari a un minimo di 300 $. La scadenza del brevetto sulla sinterizzazione laser porterà, come è logico aspettarsi, a un enorme calo del prezzo anche di questi impianti.
A livello mondiale, uno dei più grandi produttori di stampanti 3d è l’americana MakerBot (acquistata da poco dal colosso Stratasys). In Italia sono presenti alcune aziende che si occupano di produzione tridimensionale. Una delle prime è la Sharebot, start-up nata nel lecchese grazie all’idea del giovane Andrea Radaelli.
Un passo fondamentale per la così tanto agognata produzione distribuita.
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