Spending review, una storia iniziata nel secolo scorso

Spending review, una storia iniziata nel secolo scorso

C’è qualcosa di assurdo e spaventoso in Italia. Come ha fatto notare Dario Di Vico su Twitter «Giarda ha cominciato a tagliare la spesa negli anni ’90. Sono passati più di venti anni». Parole che fanno male. Parole che fanno riflettere su tutto il tempo perduto negli ultimi vent’anni, fra riforme mancate, tagli mai fatti (se non per soddisfare le esigenze di breve termine dettate dall’emergenza) e liberalizzazioni dimenticate. Mario Monti ha introdotto nuovamente la spending review, individuando le aree dove tagliare. Poi, tutto si è arenato nelle sabbie mobili della politica. Nessun partito politico vuole ridurre i propri diritti acquisiti. Ora, dopo l’esperienza del governo tecnico dei Professori, si torna ancora a parlare di spending review. Lo ha fatto Fabrizio Saccomanni, ministro dell’Economia. Stesse cifre di Monti, stesse ambizioni, c’è da scommetterci che ci saranno gli stessi risultati. Però intanto, mediaticamente, è meglio parlare di luci in fondo al tunnel. Sperando che non siano un treno. 

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