Stamina, “Vannoni ha preso le foto dai miei studi”

La rivelazione di Elena Shchegelskaya

Continua, con una mossa dietro l’altra, come in una partita a scacchi, la vicenda Stamina. È di ieri l’inchiesta di Nature, «il trial italiano sulle cellule staminali basato su dati fallaci», in cui la giornalista Alison Abbott accusa Davide Vannoni, ideatore del tanto discusso metodo Stamina, di «plagio e inefficacia del metodo». Vannoni, secondo l’inchiesta, avrebbe rubato al gruppo di ricerca di Elena Shchegelskaya – biologo molecolare della Kharkov National Medical University e co-autore dell’articolo del 2003 in cui sono contenute le immagini originali incriminate – (coindagata a Torino proprio per la vicenda Stamina) le immagini su cui si basa la sua domanda di brevetto e tutto il metodo Stamina, presentata nel 2010. «Duplicate da precedenti e non correlati studi» sostiene Nature.

LEGGI ANCHE: Metodo Stamina: ritardi, scienziati spariti e inchieste

Vannoni replica dichiarando ad Adnkronos che «è il solito articolo politico e non scopre nessun segreto: noi abbiamo sempre lavorato e condiviso materiale con i russi e con gli ucraini, che ci hanno aiutato a perfezionare la metodica. Non c’è niente di trafugato e ho già detto in varie occasioni che il nucleo della metodica deriva dagli studi di due scienziati russi».

Peccato che la ricercatrice russa Shchegelskaya non sia d’accordo. La Shchegelskaya ha infatti dichiarato a Linkiesta via email: «Nel suo brevetto sono state utilizzate due figure pubblicate nei miei articoli (anni 2003-2006) con altri coautori prima di aver conosciuto Vannoni. Queste figure non possono essere usate in nessun brevetto senza il permesso mio e dei coautori. Vannoni non aveva affatto alcun diritto di pubblicare queste figure senza il permesso scritto degli autori di quegli articoli».

Le foto che dovrebbero testimoniare la differenziazione delle cellule staminali mesenchimali in neuroni e confermare l’efficacia del metodo Stamina, in realtà sono state prodotte prima che iniziasse la collaborazione tra Vannoni e i ricercatori russi. Certo, Vannoni ha più volte ricordato che il metodo Stamina nasce dalle ricerche dei biologi russi, ma perché usare le loro immagini, senza chiedere il permesso agli autori stessi, anziché usare le sue? Sempre che Vannoni sia in possesso di risultati propri.

Gli aspetti da chiarire sono ancora molti, e intanto sembrerebbe che dell’altro ricercatore, Vyacheslav Klymenko, – ideatore del metodo insieme alla Shchegelskaya e supporto scientifico di Vannoni sin dall’inizio – non si abbia traccia da mesi.

Twitter: @cristinatogna

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter