Avevo scritto su Linkiesta che l’Imu mi sembrava una tassa-fiction: ovvero la prima vera grande telenovela fiscale, di cui si conosce la trama della prima puntata, ma non si può sapere cosa accadrà ai protagonisti fino all’ultima. Peccato che i protagonisti di questa fiction siamo noi, con un destino più incerto di quello della Schiava Isaura. A un certo punto, poi, l’Imu è diventata la prima tassa “sospesa”. Sospesa nel senso della spada di Damocle: ce l’hai sopra la testa, appesa a un crine sottilissimo, solo a settembre capirai se la devi pagare o meno. Ora, grazie al ministro Saccomanni, siamo arrivati al capolavoro, e l’Imu ha cambiato di nuovo volto, diventando una sorta di tassa-schedina, modello Sisal: vai sul sito del ministero, leggi le nove ipotesi di prelievo, vota quella che preferisci 1-2-X, e puoi vincere un fantastico tablet, una bici elettrica modello Ignazio Marino, o un weekend tutto pagato al Billionaire.
LEGGI ANCHE: Ricatto Imu, la spada di Damocle di una tassa sospesa
So che cosa potrebbe obiettare il ministro: il mio è stato un gesto di trasparenza, ho indicato le soluzioni, ho spiegato agli elettori che problema abbiamo di fronte, indicato quanto costano le diverse ipotesi. Li ho responsabilizzati, ho trattato i cittadini come se fossero maggiorenni. Giusto. Però il problema non sono i cittadini-elettori, che angosciati dalla suspence ormai sfiorano l’eroismo. Il vero problema è il governo, che continua ad avere un atteggiamento da minorenne: ovvero, a non prendersi le sue responsabilità.
LEGGI ANCHE: Imu, le 9 ipotesi di riforma: costi, equità, efficienza. Il pdf completo
Nelle nove ipotesi prospettate, infatti, si passa dall’esenzione totale dell’Imu, fino al superamento dell’imposta, sostituita da una «service tax», che assorbirebbe i servizi indivisibili, come illuminazione e sicurezza (ma non la Tares sui rifiuti e nemmeno l’Irpef regionale). E – nel mezzo – restano molte ipotesi spiegate con schemi e tabelle in un documento di oltre 100 pagine sulla riforma dell’Imu, che il Ministero dell’Economia ha pubblicato su internet. Si passa quindi dalla totale cancellazione dell’imposta all’idea (nuova) di portare la tassa in detrazione Irpef. Il governo-minorenne può e deve spiegare tutto questo: ma se vuole diventare grande, deve anche scegliere. Le nove proposte si possono illustrare in campagna elettorale. Poi, quando si governa, se ne sceglie una sola e basta, possibilmente prima che i cittadini paghino le tasse. I cittadini-contribuenti, per esempio, potrebbero ricordarsi che, prima del voto, Berlusconi diceva che il costo della mancata imposta sarebbe stato coperto grazie a un accordo bilaterale con la Svizzera (!!) mentre il centrosinistra sosteneva che cancellare l’imposizione avrebbe portato il Paese alla rovina certa (!!!): il che vuol dire, se non altro, che hanno mentito entrambi. In realtà, si capisce benissimo che Saccomanni l’Imu non la cancellerebbe manco morto, e anche questo è inquietante. Certo, di questo passo, l’Imu smette di essere un problema economico e diventa un esercizio creativo, un’opera di pop art. Per cui allego di seguito alcune proposte di cui ho verificato personalmente le coperture facendo i calcoli con Renato Brunetta.
1) Imu con sorteggio ateniese. La pagano tutti i cittadini che hanno una targa dispari, quelli con la pari sono esentati (costo 2 miliardi).
2) Game-Imu. Tutti gli Italiani ricevono un gratta e vinci in cui c’è una quota di esenzione da 10 a 1.000 euro: il gratta e Imu può essere ceduto o venduto (costo: un miliardo).
3) Bolsce-Imu. Redditomentro alla mano, l’Imu la pagano tutti coloro che hanno più di una casa, un telefonino di ultima generazione, una macchina di cilindrata sopra i duemila, il decoder della pay tv, la tessera Freccia alata e hanno fatto almeno una volta la spesa a Eataly (costo: un miliardo).
4) Class Imu. La tassa viene applicata non alla superficie delle case possedute, ma sugli spazi realmente occupati durante il tempo di lavoro: i ricchi che vivono di rendita pagano zero, tutti gli altri vengono tassati in base a una equazione spazio-temporale sui loro spostamenti. Esempio: un tassista paga otto ore al giorno moltiplicato per la superficie del suo taxi, un professore sei ore al giorno moltiplicato la superficie della sua aula, uno spazzino paga in base alla superficie di città che ha pulito moltiplicato le ore di servizio (introito previsto: 4 miliardi).
5) SaccomannImu. Tutte queste ipotesi vengono pubblicate sul sito de Linkiesta e votate dai cittadini nei gazebo delle primarie del Pd: poi tiriamo una moneta e facciamo come cazzo pare a noi (introito previsto: da ricomputare).
Twitter: @lucatelese