«Ladies and gentleman, rock and roll». Con queste parole di John Lack si inauguravano i palinsesti di quello che sarebbe poi diventato il canale musicale più importante del mondo. MTV apriva al pubblico con il video di uno sbarco sulla luna da parte di un uomo che reggeva una bandiera con il celebre logo del canale, con colore e design cangianti.
L’evoluzione dei numeri di questo canale è impressionante. Hanno potuto assistere al momento della sua prima messa in onda (avvenuta alle ore 12:01 del 1 agosto 1981) poco più di un centinaio di persone in New Jersey. Ora, esattamente trentadue anni dopo, MTV è diventato il simbolo di intere generazioni. Il primo video musicale trasmesso dal colosso è stato “Video Killed the Radio Star” dei The Buggles, canzone dal titolo provocatorio e forse non troppo profetico, visto che le radio continuano ad essere uno dei mezzi più utilizzati nella promozione dei grandi artisti.
MTV non ha solo contribuito a portare nelle case di tutto il mondo la musica commerciale (permettendo così una diffusione capillare delle canzoni) ma ha rivoluzionato la concezione stessa di quella musica. Per la prima volta si dava almeno tanta importanza ai video quanto alla melodia in sé, e il cosiddetto videoclip inizia ad assumere forme stilistiche ed espressive differenti e sempre innovative.
Il palinsesto di canzoni no-stop ventiquattro ore al giorno si è modificato intorno al 2000, quando la grande rete di internet ha causato uno spostamento dello spettatore-musicale dalla TV al computer. Quello che è venuto a crearsi in seguito è chiaro a tutti: programmi musicali, reality show, cartoni animati e serie comiche. Tra i più ricordati Punk’d (ideato da un Ashton Kutcher divertitissimo nel fare scherzi alle celebrità) e Jersey Shore (un focus – molto da vicino – sui tamarri italoamericani).
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