Da Roma Today
Torre Gaia, Casilina, Montesacro, Boccea, Selva Candida e Casalotti. Ci sono quartieri a Roma in cui il postino non si vede da almeno 20 giorni. E così, esasperati e impotenti, i cittadini hanno appesso cartelli sui muri: «Dopo giorni di mancanze è scomparso il postino».
«Da inizio anno ho dovuto sporgere 14 reclami per posta non arrivata o danneggiata», racconta a Roma Today una residente a Talenti, «ed ho avuto solo due risposte evasive e oggi ho appena saputo che una lettera spedita da me a inizio mese è andata di nuovo persa e una che sto aspettando spedita da inizio messe non è ancora arrivata».
Ma disagi si registrano anche a Bravetta e Primavalle, quartieri in cui sono state accorpate 24 zone di recapito e dove mancano attualmente 25 postini. «Niente posta ai Castelli romani da circa un mese e a Ostia le raccomandate in giacenza sono arrivate a quota 5 mila», racconta il quotidiano.
A dare qualche spiegazione è la Uil: «La corrispondenza in giacenza presso il centro di smistamento di Fiumicino ammonta a circa 5 milioni di lettere, cui si aggiungono 140 mila raccomandate». Il piano aziendale prevede entro il 7 ottobre 2013 il taglio di 6.000 portalettere, 4.600 zone di recapito e 1.407 centri di meccanizzazione postale.
Alla base dei tagli un accordo siglato con tutte le confederazioni sindacali, tranne la Uil che ha proclamato lo sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive in tutta Italia, anche se in date diverse.
«Nel Lazio», spiega in una nota la Uil, «i portalettere aderenti alla Uil si stanno astenendo dall’inizio di agosto per protestare contro una politica aziendale che porterà entro ottobre al taglio di 500 postini a livello regionale e all’accorpamento delle zone di recapito che passeranno da 2.914 a 2.547».