Che sia un falò in spiaggia, la montagna coi sacchi a pelo, o la campagna buia con le coperte sull’erba, non c’è notte di san Lorenzo senza dita puntate contro il cielo.
E una gara a chi ne indovina di più: Orsa maggior e Minore, la Stella polare. E poi Cheope e Cassiopea, i satelliti che si muovono e le stelle che stanno fisse. Venere, la prima stella della notte, e i più esperti che ti indovinano anche i pianeti, i meno luminosi. E gli altri a chiedere, «Qual è, qual è?»
A questo giro però qualcosa cambia. Da stasera non ci sarà più solo un dito puntato contro il cielo. Da stasera non ci sarà più un solo cielo.
Tra le costellazioni spunteranno gli smartphone, con un’App che già dal nome promette l’onniscienza: Mappa stellare. L’ultima trovata della squadra di Steve Jobs sfrutta il Gps degli iPhone per riconoscere e dare un nome a ogni cosa che brilla in cielo. Basta puntare lo schermo verso l’alto e costellazioni, stelle, pianeti avranno una forma, un nome.
E, non paghi del cielo sopra la testa, basterà puntare lo smartphone verso il basso per veder comparire anche tutte le stelle dell’emisfero opposto.
Insomma, un pieno di informazioni sopra e sotto, da far venire il capogiro. E i desideri, in tutto questo? Quelli intrecciati forte al petto, che solo in quel momento si trova il coraggio di dirseli? Sarà sempre la stessa «Notte dei desideri», quella che Jovanotti porta in tour in questa estate stanca e preoccupata dal mutuo e dal lavoro? Chissà. L’app, in ogni caso, è gratuita.
Twitter: @SilviaFavasuli