Capitale: Ottawa
Forma di governo: Monarchia parlamentare federale (Reame del Commonwealth)
Regina: Elisabetta II
Governatore Generale: David Johnston
Primo Ministro: Stephen Harper
Area: 9.984.670 km2 (2°)
Popolazione: 33.476.688 (35°)
Densità della popolazione: 3,4 ab/km2
Lingue ufficiali: inglese (58.8%), francese (21.6%)
Religione: Cattolica (42,6%), Protestante (23,3%), altre fedi Cristiane (4,4%), Musulmana (1,9%)
Pil (PPP): $1.844 miliardi
Pil pro capite (PPP): $52.364
Crescita del Pil: 1,8% (2012), 2,6% (2011), 3,2% (2010)
Debito pubblico: 84,6% del Pil (2012)
Tasso di disoccupazione: 7,2% (2013)
Tasso di disoccupazione giovanile: 14,3% (2012)
Moneta: Dollaro canadese (cambio con l’euro)
PRO: Nell’immaginario comune il Canada è l’amichevole vicino di casa degli Stati Uniti. Un vicino responsabile e coscienzioso, terra di giocatori di hockey e di beneficiari di un servizio sanitario pubblico ed efficiente. Lo scrittore inglese Douglas Adams una volta disse che se gli Stati Uniti si sono spesso comportati come un adolescente belligerante, l’atteggiamento del Canada è sempre stato quello di una trentenne intelligente. In pratica, il Canada può essere paragonato agli Stati Uniti, non per come sono ma per come dovrebbero essere.
I canadesi sembrano essere d’accordo con questa affermazione; sono, infatti, tra i popoli più soddisfatti del proprio Paese. Questo è quello che emerge dal Better Life Initiative dell’Ocse: «il Canada ottiene risultati eccezionalmente buoni nelle misurazioni del benessere, come dimostra il fatto che è tra i migliori Paesi in un grande numero di voci del Better Life Index». Per l’Ocse i canadesi sono «più soddisfatti delle loro vite rispetto alla media dei cittadini dei Paesi dell’Ocse». La percezione dei canadesi è confermata dall’Indice di Sviluppo Umano (HDI), secondo cui la qualità della vita in Canada è tra le più alte del mondo. Con un valore di 0,911, si colloca all’undicesimo posto della classifica mondiale. Il Paese si trova anche all’ottavo posto del Democracy Index dell’Economist, un indice che misura il livello di democrazia in un Paese.
Tre delle dieci città più vivibili del mondo si trovano in Canada. Vancouver, Toronto e Calgary si sono posizionate rispettivamente terza, quarta e quinta nell’elenco redatto dall’Economist Intelligent Unit (Eiu); stabili rispetto all’anno precedente. L’indice è costruito sulla base di trenta variabili raggruppate in cinque categorie: stabilità, qualità del sistema sanitario, del sistema educativo e delle infrastrutture. Sia Toronto che Vancouver hanno totalizzato un punteggio pieno in termini di stabilità, sistema sanitario e istruzione.
È vero che i soldi non possono comprare la felicità, ma sono comunque un importante mezzo per raggiungere elevati standard di vita. Secondo i dati dell’Ocse, nel 2012 il reddito medio disponibile delle famiglie canadesi ammontava a 28.194 dollari l’anno, molto al di sopra della media degli altri paesi avanzati, 23.047 dollari. L’economia del Canada ha retto alla crisi. Il Paese è riuscito a riprendersi meglio degli altri paesi del G7 dalla crisi finanziaria del 2007. Il suo sistema bancario è rimasto solido e i bassi tassi di interesse hanno sostenuto il sistema creditizio.
Il mercato del lavoro canadese è in buona salute. Nel maggio 2013, nel Paese c’erano 225.000 posti di lavoro inoccupati (sebbene in calo rispetto all’anno precedente). In termini di occupazione, nel 2012 più del 72 per cento dei canadesi tra i 15 e 64 anni avevano un lavoro pagato, ben al di sopra della media dei paesi Ocse che ammonta al 66 per cento. La parità tra i sessi è ben tutelata: la percentuale di donne che lavora è 69 per cento, abbastanza prossima a quella maschile, 75 per cento. Nel gennaio 2013 il tasso di disoccupazione ha raggiunto quota 7,1 per cento, il livello più basso degli ultimi quattro anni.
Accogliendo ogni anno 250.000 nuovi residenti, il Canada è uno dei paesi con il tasso di immigrazione più alto del mondo. Ciò è reso possibile dalla sua politica sull’immigrazione che permette ogni anno a migliaia di lavoratori stranieri di entrare nel paese in cerca di un lavoro e così facendo aiuti i datori di lavoro canadesi a coprire le carenze di lavoro qualificato.
CONTRO: L’immigrazione è da sempre al centro del dibattito pubblico in Canada. Da un lato, l’invecchiamento della popolazione e la riduzione del tasso di natalità hanno fatto emergere l’esigenza di attrarre lavoratori dall’estero. Dall’altro lato, si teme che il sottoutilizzo della forza lavoro degli immigrati già presenti nel Paese possa causare tensioni sociali. Il Fraser Institute, un centro di ricerca canadese, ha contribuito a fomentare il dibattito, pubblicando uno studio che sostiene che gli immigrati presenti nel Paese impongono ai contribuenti canadesi un onere fiscale pari a circa 20 miliardi di dollari all’anno.
Per far fronte a questi problemi, il governo canadese ha varato una riforma dell’immigrazione il cui obiettivo è selezionare gli immigrati sulla base di valutazioni di natura economica. Da questo agosto, il Canada ha iniziato ad accettare le richieste di immigrazione sulla base dei nuovi requisiti che mettono maggiore enfasi sull’istruzione e le credenziali lavorative degli applicanti e sulla loro conoscenza della lingua inglese e francese.
È vero che il Canada ha retto meglio di altri Paesi al collasso del sistema finanziario del 2007 e alla conseguente recessione globale, ma è altrettanto vero che da cinque anni a questa parte la domanda interna è depressa. Per il 2013 ci si aspetta un’economia stagnante: con il Pil in aumento dell’1,6 per cento e la crescita dell’occupazione in rallentamento. Insomma, neanche il Canada è esente da problemi di natura economica.
Infine, Toronto, Vancouver, Calgary e Montreal non sono solo annoverate tra le città più vivibili del mondo, ma anche tra quelle più care. Secondo un’indagine dell’Economist Intelligent Unit, Vancouver è la città più cara del nord America e la trentasettesima più cara del mondo. Mentre la capitale economica e finanziaria del Paese, Toronto, si colloca al cinquantesimo posto della classifica mondiale.
La maggior parte di chi decide di trasferirsi in Canada in cerca di lavoro opta, almeno inizialmente, per un’abitazione in affitto. Un semplice modo per trovare una casa, un appartamento o anche una stanza da affittare consiste nel guardare gli annunci pubblicati in apposite sezioni dei quotidiani locali. Un’altra strategia è affidarsi alla rete; Internet offre molti siti che contengono annunci di abitazioni in affitto.
Alcuni appartamenti possono essere affittati per pochi mesi, ma di solito per affittare un’abitazione è necessario firmare un contratto di affitto di almeno un anno. In alcuni casi, il contratto può prevedere il deposito di una cauzione, che di solito ammonta all’equivalente di un mese di affitto. In alcune regioni del Paese è tuttavia illegale per un proprietario richiedere una cauzione. Ogni regione ha, infatti, delle norme specifiche che disciplinano i diritti e le responsabilità del locatario e del locatore. In caso di dubbi, l’Organizzazione a sostegno degli immigrati offre consulenze ai cittadini stranieri per la piena comprensione dei contratto di locazione.
Chi decide di optare per l’acquisto di un’abitazione ha diverse possibilità. La maggior parte delle case sono vendute attraverso agenzie immobiliari. Sulle pagine gialle canadesi si può trovare l’intero elenco delle agenzie immobiliari presenti nell’area di interesse. Oppure ci si può rivolgersi all’Associazione delle agenzie immobiliari canadesi. Tuttavia alcuni proprietari preferiscono venderle autonomamente. Gli annunci privati sono pubblicati in apposite sezione dei quotidiani locali o su alcuni siti Internet.
Quando si acquista una casa, bisogna prestare molta attenzione. Le commissioni dell’agenzia immobiliare e del notaio più altri costi burocratici andranno a sommarsi al prezzo iniziale. A questo si aggiungeranno la tassa annuale sugli immobili, l’assicurazione, la tassa di registrazione e altre tasse che potranno fare notevolmente incrementare il costo totale. Anche in questo caso, è possibile chiedere aiuto all’Organizzazione a sostegno degli immigrati.
Un strumento molto valido sia per chi desidera affittare che acquistare un’abitazione in Canada è l’agenzia immobiliare nazionale (Canada Mortgage and Housing Corporation website for newcomers), un sito che fornisce le informazioni e i contatti giusti per trovare una sistemazione adatta alle proprie esigenze.
Nel 2011 la forza lavoro canadese ammontava a circa 18,7 milioni di persone, in aumento rispetto ai 18,5 milioni registrati nel 2010. Di questi, gli occupati erano 17,3 milioni mentre 1,4 milioni erano disoccupati. Nel 2011 il tasso di disoccupazione canadese era di 7,4 per cento nel 2011, molto minore dell’8,3 per cento registrato nel 2009 e più simile al 7,2 per cento del 2004. Allo stesso tempo, il tasso di partecipazione al mercato del lavoro è diminuito dal 67 del 2010 al 66,8 per cento del 2011.
Secondo le proiezioni, entro il 2031 la forza lavoro potrebbe raggiungere una quota compresa tra i 20,5 e i 22,5 milioni di persone. Ci si aspetta anche che il tasso di partecipazioni si riduca ad un valore compreso tra il 59,7 e il 62,6 per cento entro il 2031, il livello più basso registrato in Canada sin dagli anni ’70. Con il pensionamento della generazione del “baby boom”, per ogni anziano in pensione ci saranno circa 3 lavoratori, o anche meno. Circa il 25 per cento delle persone appartenenti alla forza lavoro avranno almeno 55 anni nel 2021. Entro il 2031, circa un lavoratore canadese su tre sarà nato all’estero; ciò significa che il 33,3 per cento dei lavoratori apparterrà ad una minoranza, in contrasto con il 16 per cento registrato nel 2006.
Nel dicembre 2011, si è rilevato che il guadagno medio settimanale di un lavoratore canadese ammonta a circa 884 dollari canadesi, in aumento del 1,8 per cento rispetto al dicembre dell’anno precedente. Inoltre, tre dei dieci maggiori settori industriali del Canada hanno visto la crescita dei salari dei loro lavoratori sopra la media nazionale: il settore delle costruzioni, più 4,6 per cento ($1.132); commercio al dettaglio, più 4,4 per cento ($525); settore dell’educazione, più 3,3 per cento ($956).
La crescita salariale ha superato la media nazionale anche in alcuni settori minori. Dal dicembre 2010 al dicembre 2011, i salari sono aumentati nei due settori che offrono le retribuzioni più alte ai loro lavoratori: il settore dei servizi, cresciuto del 2,2 per cento ($1.660) e delle miniere, delle cave e dell’estrazione di gas e petrolio, cresciuti del 8,9 per cento ($1.800). Le retribuzioni settimanali sono invece diminuite per i lavoratori impegnati nel settore sanitario e dell’assistenza sociale del 1,2 per cento ($795). I salari di questi settori si sono contratti per tre semestri consecutivi, dal settembre al dicembre 2011, soprattutto a causa della riduzione dei salari negli ospedali.
Quasi tutte le provincie canadesi hanno visto le retribuzioni medie settimanali dei loro lavoratori aumentare tra il dicembre 2010 e quello 2011, trainati soprattutto dalla provincia di Newfoundland e Labrador, dove i salari sono cresciuti del 5,1 per cento ($901). Alberta continua ad essere la provincia con i lavoratori meglio pagati di tutto il Canada ($1.050). Le uniche eccezioni sono state le provincie di Nova Scozia, dove i salari medi settimanali sono rimasti invariati a quota 779 dollari canadesi, e di Prince Edward Island, che si è classificata come la provincia con i lavoratori peggio pagati del Paese ($731).
LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO
In Canada, la principale legge in materia di immigrazione è l’Immigration and Refugee Protection Act del 2002, che stabilisce i criteri di ammissioni per i cittadini stranieri, i loro diritti una volta ammessi e le condizioni sotto le quali possono essere espulsi.
Il Canada non fa parte né dell’Unione europea né dello Spazio Schengen. Ciò nonostante, un cittadino italiano per entrare in Canada non necessita di un visto di ingresso, ma deve solo disporre di un passaporto valido.
I lavoratori stranieri che desiderano lavorare in Canada hanno bisogno di un permesso di lavoro. Due sono le alternative possibili: il permesso da Temporary worker e il permesso da Federal skilled worker. La condizione necessaria per ottenere entrambi i permessi è di avere un’offerta di lavoro da parte di un datore di lavoro canadese. Se l’offerta riguarda un lavoro full-time e a tempo indeterminato, è possibile richiedere una Federal skilled worker Visa, che permette al lavoratore di risiedere nel Paese a tempo indeterminato. Se l’offerta concerne un’occupazione a tempo determinato, è possibile richiedere un permesso di Temporary Work, che permette al lavoratore di risiedere nel paese per la durata del contratto di lavoro. Il permesso di lavoro non è un documento di immigrazione. Ma, i lavoratori qualificati stranieri che giungo nel Paese con permessi di lavoro possono successivamente fare richiesta per un visto a tempo indeterminato attraverso uno dei seguenti programmi: Provincial nomination programs, Canadian experience class, Arranged employment.
LINK UTILI PER TROVARE LAVORO
Che tu stia cercando un lavoro full-time o part-time, nel settore privato o nel settore pubblico, Service Canada può aiutarti. Il sito, a cura del governo canadese, offre numerosi strumenti per cercare offerte di lavoro, scrivere un curriculum vitae e scegliere una carriera professionale.
È un portale dove si possono trovare numerose offerte di lavoro, aggiornate giornalmente, provenienti da tutto il Canada. Il sito permette di crearsi un profilo, inviarlo ai datori di lavoro e selezionare le offerte di lavoro più adatte alle proprie competenze.
Questo sito permette di visionare un lungo elenco di offerte di lavoro semplicemente fornendo il proprio indirizzo mail. Non c’è bisogno di registrarsi, è sufficiente inserire il proprio titolo occupazionale e il luogo dove si intende trovare lavoro.
Il sito offre molte informazioni e risorse per aiutare i giovani nella ricerca del lavoro, inclusi suggerimenti sulla stesura del curriculum e delle lettere motivazionali.
Si tratta di un portale che fornisce un elenco completo dei principali siti dedicati alle offerte di lavoro in Canada.
ALTRI LINK UTILI PER VIVERE IN SVEZIA
Meteo
Previsioni del tempo dettagliate per tutto il territorio canadese.
weather.gc.ca
Passaporti e visti
Informazioni su passaporti e visti a cura del Governo del Canada.
www.cic.gc.ca
Norme doganali
Informazioni sulle norme doganali canadesi.
www.cbsa.gc.ca
Biglietti e orari dei treni
Viaggiate comodamente in treno per tutto il Canada.
www.viarail.ca
Che fare in caso di emergenza?
Pronto Soccorso, Polizia, Vigili Del Fuoco: 911
Soccorso stradale CAA: (+1) 800 222 4357
Ambasciata d’Italia a Ottawa: 275 Slater Street, 21° piano, OTTAWA, Ontario;Tel.: (+613) 232-2401/2/3; E-mail: [email protected]