L’Inter passa nelle mani di Erick Thohir. Non c’è stato bisogno di attendere il comunicato ufficiale (uscito nel primo pomeriggio). Massimo Moratti lo ha confermato: «Abbiamo firmato». Nel consueto “appuntamento” con i cronisti che lo aspettano tutti i giorni sotto gli uffici della Saras a Milano, l’ormai ex proprietario dei nerazzurri si è congedato così: «Sono soddisfatto, i tempi sono stati lunghi ma mi sembra che la cosa sia equilibrata e fatta bene. Aspettiamo di fare il comunicato e poi vedremo cosa sentirò di dire anche ai tifosi. Dispiace sempre quando cambia qualcosa, non credo dovrò adattarmi ad un ritmo diverso. Da una parte c’è ovviamente l’amore per tutto questo e dall’altra il sollievo per aver messo in mani buone la società. Di questo sono sicuro perché è gente molto per bene».
Le buone mani di cui parla Moratti sono quelle del magnate indonesiano, proprietario di un gruppo imprenditoriale in Indonesia, e impegnato nello sport Usa: fa parte della cordata che possiede sia la squadra di basket Nba dei Philadelphia 76ers che quella di calcio dei Dc United.
Thohir acquisirà il pacchetto di maggioranza dell’Inter: come scritto su Linkiesta lo scorso luglio, a lui andrà il 70% della società. L’accordo tra le parti, per via dei rispettivi rappresentanti legali, è stato raggiunto nella notte tra lunedì 14 e martedì 15 ottobre con lo scambio di fax con le firme di Thohir e Moratti. L’indonesiano investirà non meno di 300 milioni. A luglio la trattativa aveva subìto una decisa accelerata: si era infatti passati da un interessamento relativo al 40% della società al pacchetto di maggioranza. Thohir non sarà solo. Come spiega il comunicato ufficiale «International Sports Capital (“ISC”), società indirettamente posseduta da Erick Thohir, Rosan Roeslani e Handy Soetedjo, tre importanti uomini d’affari indonesiani, diventerà l’azionista di controllo dell’Inter con una partecipazione del 70% attraverso un aumento di capitale riservato».
Come cambierà l’Inter?
- Il cda nerazzurro verrà ridotto numericamente
Si passerà dagli attuali 14 elementi (di cui 6 legati a Moratti) a 7 (di cui 3 della famiglia dell’ormai ex presidente). Una mossa che servirà a Thohir per cambiare sì l’Inter, ma al contempo calarsi nella nuova realtà non da solo.
- La gestione dei debiti
L’Inter ha un passivo di circa 200 milioni, frutto soprattutto di esposizioni nei confronti di banche e fornitori. Thohir contribuirà al ripianamento, ma solo a partire dai debiti maturati nel bilancio di quest’anno e che, a giugno 2014, dovrebbero ammontare a non meno di 50 milioni.
Dei circa 300 milioni derivanti dalla cessione del pacchetto di controllo della società, circa la metà andrà a Moratti; una parte coprirà i debiti e un’altra ancora andrà nelle casse per programmare i primi investimenti.
- Investimenti
Gli investimenti saranno modulati in base alla futura partecipazione o meno alla Champions League (a proposito: l’Inter è scesa al nono posto del Ranking Uefa, sorpassata dal Porto. Se continua così, uscirà presto dalla top ten). Il break even point è previsto fra due stagioni: a patto che si raggiunga la Champions. In caso di qualificazione ai gironi, ogni squadra incassa 30 milioni.
- Merchandising
Di certo c’è che, con l’arrivo di Thohir, cambieranno le strategie relative alla valorizzazione del marchio Inter nel mondo. Sfruttando prima di tutto il canale del sud-est asiatico. In Cina non è andata benissimo (come ad esempio con la seconda maglia rossa della stagione 2012-2013), e le maglie invendute sono finite dai negozi ufficiali alla vendita on-line. Segno che si deve cambiare strategia e Thohir si impegnerà in prima persona, cercando di vincere il derby del merchandising contro il Milan, che ha un brand molto ben assestato proprio in Indonesia. Alla voce introiti del settore commerciale, i rossoneri sono in vantaggio: 85 milioni incassati contro i 42 dei “cugini”. E l’Indonesia, patria di Thohir, è destinata ad essere il nuovo campo dove si giocherà la partita del merchandising tra le due squadre di Milano, vestite Adidas (Milan) e Nike. Non è un caso che i nerazzurri abbiano appena rinnovato con la Nike per 5 anni: incasseranno 18 milioni a stagione. Una cifra che sarebbe lievitata anche grazie all’imminente ingresso nell’Inter di Thohir.
Alcuni aspetti dell’accordo devono ancora essere chiariti. Il più importante riguarda il ruolo di Moratti nella nuova Inter che sta nascendo. «Credo che la scelta dipenderà da me – ha detto il presidente dei nerazzurri dal 25 febbraio 1995 all’entrata negli uffici della Saras – Ogni presidente dà una sua impronta, forse con il tempo ce ne sarà una diversa ma l’importante è che sia sempre rispettosa del resto del mondo e questo credo ci sarà». Riguardo alla possibilità che la ratifica del passaggio di testimone avvenga già nella prossima assemblea dei soci, Moratti ha specificato che «il closing slitterà ma questo ha un’importanza relativa. Dovrò tenere l’assemblea del 28 ottobre per degli obblighi collegati al bilancio scorso, mentre per la parte nuova se ne farà una straordinaria, anche perché non credo faremo in tempo per la prossima».
C’è poi da capire se Thohir vorrà quotare la società. Nelle ultime ore sono emerse indiscrezioni su un possibile ingresso della nuova Inter nella Borsa di Giakarta in Indonesia: l’obiettivo sarebbe quello di raccogliere subito fondi dal mercato azionario, per dare un ulteriore impulso ai propri progetti. Ma questo aspetto dipenderà dai risultati sportivi: più probabile la quotazione in caso di mancata qualificazione in Europa dei nerazzurri.
Twitter @olivegreche