Due anni d’interdizione dai pubblici uffici. Ecco la decisione della Corte d’Appello di Milano, che ha accolto la richiesta di stamattina avanzata dal Pg Laura Bertolè Viale respingendo le due questioni di costituzionalità avanzate dalla difesa del Cavaliere. Il processo era stato ordinato quest’estate dalla Corte di Cassazione che aveva annullato con rinvio la precedente interdizione che i giudici avevano quantificato in cinque anni.
La Cassazione, confermando i 4 anni di reclusione per frode fiscale, avevano però annullato i 5 anni d’interdizione dai pubblici uffici stabiliti dall’Appello, sostenendo che vi fosse squilibrio nel rapporto con la condanna penale e che non si potessero superare i 3 anni d’interdizione. Oggi, dopo il ricalcolo, è quindi arrivata la decisione finale sull’interdizione dai pubblici uffici del Cavaliere: 2 anni.
Nel frattempo, arriva anche il commento di Giorgio Squinzi, numero uno di Confindustria. Secondo Squinzi «Il nostro Paese ha bisogno di tutto meno che di instabilità politica, i mercati reagiscono subito». C’è timore che l’esito del processo Mediaset possa impattare sulla credibilità dell’Italia sui mercati.
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