Certo, anche matusa è parola da matusa, ormai. Ma il concetto è chiaro: ai giovani (quelli veri) Facebook sembra non piacere più. Lo temeva già David Ebersam, capo del lato finanziario del social network: i teenager sono sempre meno attivi su Fb. Lo confermano una serie di ricerche (questa e quest’altra). Per lui, c’è da preoccuparsi, allora. Ma la domanda successiva è: dove vanno?
Restano online, ma sugli smartphone. Il minor uso di Facebook è compensato dalle piattaforme di messaggistica istantanea, chat, scambi di immagini. I teenager preferiscono gli scambi su Instagram, WeChat, Snapchat o WhatsApp e simili. Nella prima metà del 2013 gli utenti teenager di Vine, la app di brevi filmati posseduta da Twitter, sono cresciuti del 639%; quelli della app di Flickr del 254%. Perfino la chat di Facebook risulta più utilizzata rispetto al sito stesso (e questo la dice lunga).
WeChat è cinese, cresce tantissimo in Cina (solo quest’anno, tra i giovani cinesi compresi tra 16 e 19 anni, è cresciuto del 1.021%) e nei paesi occidentali crescerebbe soprattutto tra i giovani di origine cinese (ma non è confermato). Appartiene al colosso cinese Tencent e si propone un modello di business che mescola messaggistica e piccoli acquisti (soprattutto bibite) nella metropolitana. Funzionerà? Chi può dirlo. Intanto è il mondo di Zuckerberg, per gli adolescenti, a diventare sempre meno interessante.
Hai dimenticato Facebook aperto sul computer del tuo partner? Ecco come fare.