Chiunque sia passato per Berlino sa che quasi tutti i ragazzi sotto i 30 non usano la parola «lavoro» bensì dicono: «Ho un progetto». Tra di essi ci sono molti startupper; alcuni dei quali hanno buone idee, ma la maggior parte — lì come nella Valley — no.
Chiunque sia stato a Berlino sa che è piena di hipster che sicuramente potranno sfogare ogni velleità di diventare CEO milionari di un’azienda tecnologica (almeno virtualmente) grazie a una app, Hipsterceo.com, che gli risparmierà l’incomodo del fallimento.
L’applicazione è solo per iOS (ma non è di sicuro un problema: esistono hipster che utilizzino Android?) e la fase di avvio costa solo 2.99 dollari. Prima si sceglie in quale categoria aprire la propria azienda: dating app, file sharing service, microblogging, music streaming; poi il target di mercato: a chi indirizzarla. Poi si inizia finalmente a lavorare, e l’app ti avvisa che se fai un buon lavoro potrai spostarti in un ufficio più grande; si assegnano i compiti ai tuoi dipendenti, scegliendo i reparti, assumendo persone (si può anche scegliere gli stipendi, per dar la parvenza di realismo). C’è anche il momento in cui si sposta la sede fuori dal proprio dormitorio per far posto all’aumento dell’organico. Dal garage all’attico nello spazio di tempo in cui arriva il vostro autobus e siete lì a cliccare.
«Ogni uomo (compreso il proprio cane) ha un’idea per un app che pensa che lo renderà milionario. Ho lavorato in start-up per diversi anni e so che ci vuole molto di più di una idea decente per ottenere successo. Ho voluto dare agli aspiranti imprenditori là fuori la possibilità di vedere cosa si prova ad avviare una startup», dice Ger Kelly il programmatore ventenne di Getchoo Creation, che ha creato il gioco per farci sembrare lui. Kelly ha iniziato a lavorare nelle startup fin dai quindici anni: «Il successo è determinato da quanto bene costruisci un grande prodotto, a come lo promuovi e vendi in modo efficace».
Tutto ciò mi ricorda una frase. «Se foste gli inventori di Facebook, avreste inventato Facebook» fa dire Aaron Sorkin a Mark Zuckerberg nel geniale The Social Network in risposta a chi gli contesta di non aver inventato il social network più usato nel mondo occidentale. In effetti è così: anche se l’idea non fosse venuta direttamente a Zuckerberg, è lui ad averla realizzata. Si può dire che Zuckerberg, e con lui tutti gli startupper di successo, abbiano ribaltato una delle battaglie delle avanguardie artistiche, quella dell’esautoramento dell’autore e della tecnica. Al contrario di Duchamp (e di Maurizio Cattelan) non è chi ha l’idea ad aver creato l’opera, ma è chi la realizza. Proprio come accadeva prima che ogni regola artistica fosse ripensata in sofisticati e provocatori termini concettuali.
Se riuscirete ad avere successo con Hipster CEO solo una cosa vi differenzierà dal suo creatore: mentre voi passerete il vostro tempo a fingere di sviluppare idee geniali, lui le realizzerà.