I furbetti dell’ateneo: borse di studio e redditi alti

Diritto allo studio

Borse di studio, affitti calmierati, posti letto gratuiti, tasse universitarie ridotte e anche sconti su bus e metropolitana. Tutto grazie a documenti Isee (Indicatore situazione economica equivalente) alterati. Lo ha scoperto la Guardia di finanza del comando provinciale di Roma, che ha effettuato controlli sui certificati presentati dagli studenti nelle tre università della Capitale, La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, scovando irregolarità nel 63% dei controlli. Si tratta di 340 dichiarazioni Isee false su 546. I «furbetti» dell’Isee ottenevano così gli sconti previsti per gli studenti sotto una certa soglia di reddito per garantire loro il diritto allo studio. Sconti e agevolazioni sottratti quindi a chi davvero ne aveva bisogno, visto che risorse stanziate non sono illimitate. 

Tra i casi più eclatanti scoperti dalle Fiamme gialle, ha creato scalpore la studentessa con il padre proprietario di una Ferrari e diverse case di lusso, che dichiarava un reddito di 19mila euro l’anno per pagare tasse universitarie ridotte. A Tor Vergata, invece, sull’Isee avevano dichiarato di avere un reddito di 14mila euro annui, “dimenticando” di avere una disponibilità economica di oltre 600mila euro. Mentre a Roma Tre, era stato tenuto nascosto un reddito di oltre 70mila euro. Nella stessa università, poi, uno studente che risultava nella prima fascia di reddito, cioè quella dei più indigenti, aveva una villa con piscina (per giunta neanche accatastata), mentre era in corsa per una borsa di studio da 26mila euro e aveva già risparmiato 1.700 euro di retta universitaria

Per evitare casi simili, che nelle città universitarie sono sotto gli occhi di tutti (soprattutto di quelli che non riescono a ottenere le agognate borse di studio), Guardia di Finanza, atenei e l’Ente regionale per il diritto allo studio (Adisu) hanno firmato un protocollo. «Un patto anti-furbetti», ha definito il protocollo il generale Ivano Maccani, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Roma. «L’83,7% dei 196mila studenti iscritti nelle tre università pubbliche romane ha presentato la dichiarazione Isee e di questi il 16% è stato inserito nelle prime tre fasce, quelle di minor reddito, della Sapienza. A Tor Vergata e a Roma Tre la percentuale è del 27 per cento. Per gli stranieri, che sono 7mila la percentuale di chi ha presentato l’Isee sale al 90%, di cui il 15% ha dichiarato meno di mille euro l’anno. Nel 2012, su 848 controlli sul corpo degli studenti, 521 sono risultati irregolari. Nel 2013 su 546 controlli, gli irregolari sono stati 340».

«Gli studenti evasori sono ladri di diritti», ha dichiarato il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Ora i “furbetti dll’Isee” dovranno restituire tutto. Alcuni di questi soldi torneranno agli atenei con l’incasso delle sanzioni, e si parla anche di cifre intorno ai 5mila euro.