DAL WEBIl futuro è Google, non la finanza

Il futuro è Google, non la finanza

Il Washington Post interviene nel dibattito sul futuro dell’economia americana (e della dominazione culturale occidentale). L’industria digitale ha trovato uno spazio in cui è possibile progettare interi stili di vita per il futuro, con una liberazione progressiva dai costi finanziari. Il prezzo delle infrastrutture tecnologiche diminuisce secondo la legge di Moore, e le potenzialità che si aprono ogni anno sono sempre più fantascientifiche. 

La formula di crescita proposta dagli istituti finanziari come Goldman Sachs invece è sempre fondato su bolle speculative che alla loro esplosione seminano morte e distruzione dappertutto. non è abbastanza per chiedere il premio Nobel per Google, ma sono le premesse per una riflessione sul da farsi.

La discussione si muove su massimi sistemi un po’ schematici, ma sarebbe opportuno che anche l’Europa potesse partecipare al dibattito. Al momento non ne sembra capace.

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Collateralized debt obligations, credit default swaps, and structured investment vehicles are some of the greatest innovations created by the financial industry in recent times. What did this get us? Subprime loans, the housing bubble, and the financial meltdown.  And with high-frequency trading and other technology gimmicks that investment banks are increasingly using to skim money off the top of stock trading systems, it is no wonder that investment banker are sometimes called the modern day robber barons.

Leggi l’articolo originale sul Washington Post

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