Il dottor Watson ha studiato oltre duecento milioni di dati strutturati e non strutturati tra pagine di riviste specialistiche e cartelle cliniche. Il Dottor Watson è molto speciale: è un super-computer.
Con la vincita di un milione di dollari nel 2011, a Jeopardy!, celebre quiz a premi americano, battendo i due migliori concorrenti nelle risposte, Watson ha dimostrando a tutti l’efficacia dei ricercatori IBM nell’uso tecnologico dell’intelligenza artificiale. Non solo il sistema era in grado di capire le domande, ma anche di rispondere correttamente.
È stato presto adottato come strumento per la diagnosi medica. Il suo impiego potrebbe ridurre di molto i costi sanitari. In virtù della sua capacità di assorbire dati archiviandoli, Watson è superiore a qualsiasi mente umana, ma per funzionare ha bisogno delle domande giuste da porgli. Gli specialisti non sono sostituiti, solo affiancati.
Watson sta diventando il miglior medico specialista di cancro nel mondo, secondo Business Insider. Da più di un anno IBM collabora con diversi istituti, tra i quali WellPoint e il Memorial Sloan-Kettering, per addestrare Watson nel campo dell’oncologia e della gestione dell’utilizzo dei servizi sanitari Dal 18 ottobre Watson I.B.M collaborerà anche con l’istituto MD Anderson Cancer Center a Houstin, per trovare la cura a otto tipi di cancro. I Big data e la potenza del calcolo cognitivo aiuteranno i ricercatori a lavorare su nuove scoperte grazie ai dati di un numero crescente di pazienti, e alla expertise della équipe medica che non viene certo sostituita. Watson è uno strumento.
Dimenticatevi HAL 9000, il celebre computer a bordo della nave spaziale di Kubrick che sacrificava gli umani per la sopravvivenza della missione. Watson è l’intelligenza artificiale, o meglio dire, la tecnologia di cognitive computing al nostro servizio. È rivoluzionario.
Possono volerci anni prima che gli ultimi sviluppi nell’oncologia si trasformino effettivamente in progressi anche per i milioni di pazienti. Ma la combinazione di attività medica degli esperti, unita a un assistente in grado di processare milioni di dati, può migliorare il processo decisionale e portare a nuovi traguardi in tempo breve.
Watson è l’esempio più dirompente di protesi umana intellettuale applicata alla medicina, ma non è l’unico caso.
Dialogare con i pazienti stranieri spesso è molto complicato. La tecnologia facilita anche il modo in cui i medici aiutano i pazienti, lo dice Forbes, spiegando che la Science Application International Corporation, che ha sviluppato un software di traduzione che consente a medici di tradurre istantaneamente in un’altra lingua i termini specialistici.
Oppure il social network per scambiarsi informazioni su casi complessi. Doximiti è esclusivamente per medici che possono collaborare su casi difficili. Ha ricevuto 27 milioni di dollari di finanziamento, tra i suoi membri del consiglio c’è Kounstantin Guericke, uno dei fondatori di LinkedIn. Lanciato nell’ottobre 2010, Doximity ha oltre 200.000 membri-medici verificati. Un Facebook per medici.
Anche le applicazioni e i siti per mangiare e fare vita sana si stanno ritagliando un mercato importante. Come Fitbit, un pedometro che traccia la nostra attività quotidiana sia in movimento che a riposo. Oppure le numerose app per tenere sotto controllo le calorie, come Calorie Counter. Esistono anche wearable device, in fase di sperimentazione, che permettono di prevenire gli attacchi cardiaci e inviano al tuo dottore le informazioni sul tuo stato di salute come QardioCore, in commercio dal prossimo anno. Il suo co-fondatore, Marco Peluso dice: «Non richiede alcuna preparazione. Lo metti sul tuo petto, ma si accende automaticamente quando rileva il tuo corpo, quindi invia i segnali in modalità wireless al tuo iPhone, che poi va al nostro server». Non saranno contenti i nostri medici.
Nonostante la tecnologia applicata al settore sanitario sia in una fase sperimentale, i suoi progressi lasciano già ipotizzare risparmi di denaro in spese sanitarie, e a un miglioraramento del trattamento del paziente. Stiamo entrando in una nuova fase della sanità, quella chiamata health 2.0.
È l’inizio di una nuova era per i sistemi cognitivi in grado di capire il contesto e la domanda umana, e che rispondono nel modo più efficace e pertinente imparando dall’esperienza. Ogni anno 1.6 milioni di casi di cancro sono diagnosticati solo negli Stati Uniti. La leucemia provoca solo un terzo di tutte le morti per cancro nei bambini e adolescenti sotto i quindici anni. Watson e tutte queste applicazioni possono essere impiegate per sconfiggere la malattia. Presto il nostro medico potrà finalmente dire elementare Watson.