Il ministro dell’Economia e Finanze, Fabrizio Saccomanni, ha annuciato per domani, venerdì 24 gennaio, il decreto sulle privatizzazioni. Al primo posto dell’agenda andrà il 40% di Poste Italiane, ha detto a margine del World Economic Forum di Davos.
Il governo aveva anticipato alla fine di novembre l’intenzione di ricavare 12 miliardi dalla vendita di aziende di Stato. Sarebbero stati ceduti una quota di controllo di Sace e Grandi Stazioni e quote non di maggioranza di Enav, Stm, Fincantieri, Cdp Reti, il gasdotto Tag e un 3% di Eni.
Ecco le aziende che saranno oggetto di privatizzazione.
– POSTE ITALIANE
Il vecchio ente postale ormai da qualche anno è stato trasformato in una società per azioni, posseduta al 100% dal ministero del Tesoro. Svolge, accanto alla tradizionale attività postale gestita sulla base di un contratto di servizio con lo Stato, anche un importante (e redditizio) ruolo come gruppo bancario e assicurativo. Nel piano del governo si comincia con la dismissione a privati del 30-40% della società, in larga parte a investitori istituzionali.
– ENAV
È la società a cui lo Stato ha affidato la gestione e il controllo del traffico aereo civile nei cieli e negli aeroporti italiani. Interamente controllata dal Tesoro e vigilata dal Ministero dei Trasporti, nasce dalla trasformazione nel 2000 dell’Ente Nazionale Assistenza al Volo in Spa. Anche in questo caso si ipotizza la cessione di una quota pari al 30-40%
– ENI
Core business nel petrolio e nel gas: la società guidata da Paolo Scaroni è la prima azienda italiana per capitalizzazione a Piazza Affari, 66,4 miliardi a fine 2012. Un gigante dell’Energia con un fatturato oltre i 127 miliardi alla chiusura dell’ultimo bilancio, presente in 90 Paesi, 78.000 dipendenti. Il Tesoro ha oggi in Eni una partecipazione del 4,34% mentre la Cassa Depositi e Prestiti (all’80,1% del Tesoro) ha una quota del 25,76%.
– STM
Leader globale nel mercato dei semiconduttori con clienti in tutti i settori applicativi dell’elettronica, la società di Pasquale Pistorio (oggi presidente onorario) è quotata alle Borse di Milano, Parigi e New York. Nel 2012 i ricavi netti sono stati pari a 8,49 miliardi di dollari. Gruppo italo-francese della microelettronica, con sede a Ginevra, è partecipato indirettamente dal Tesoro tramite la StMicroelectronics Holding N.V. di cui ha il 50% (il restante 50% è del francese Fonds strate’gique d’investissement).
– SACE
Offre servizi di export credit, assicurazione del credito, protezione degli investimenti all’estero, garanzie finanziarie, cauzioni e factoring, con 70 miliardi di euro di operazioni assicurate in 189 paesi. Dal novembre 2012 è controllata al 100% da Cassa Depositi e Prestiti.
– FINCANTIERI
È uno dei gruppi cantieristici più grandi al mondo, erede della grande tradizione italiana in campo navale. Con ricavi a quota 2,4 miliardi nel 2012 con una quota di export oltre il 70%. È controllato da Fintecna (al 100% della Cdp) che ha in portafoglio una quota oltre il 99%.
– CDP RETI
È un veicolo di investimento, costituito nel mese di ottobre 2012 e posseduto al 100% da Cassa Depositi e Prestiti. Ha in portafoglio, acquisita nel 2012 da Eni, una partecipazione del 30% in Snam, la società protagonista della metanizzazione dell’Italia a partire dal 1941, realizza e gestisce le infrastrutture del gas.
– TAG
Trans Austria Gasleitung è la società che gestisce in esclusiva il trasporto di gas nel tratto austriaco del gasdotto che dalla Russia giunge in Italia attraverso Ucraina, Slovacchia e Austria. Asset strategico perché garantisce circa il 30% delle importazioni nazionali. Cassa Depositi e Prestiti ha rilevato a fine 2011 dall’Eni, tramite Cdp Gas, una quota dell’89%.
– GRANDI STAZIONI
Controllata al 60% da Ferrovie dello Stato (al 100% del Tesoro) è la società creata nel 1998 con l’obiettivo di riqualificare, valorizzare e gestire le tredici principali stazioni ferroviarie italiane: oltre 1.500.000 mq di asset immobiliari con più di 600 milioni di visitatori l’anno.
(schede tratte da www.lastampa.it)
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