Sette trucchi per controllare il linguaggio del corpo

Sfatare miti e leggende

Quando comunichiamo lo facciamo anche con il corpo. Non è una scoperta, e non ha niente a che fare con i gesti di Maradona. Sono quei movimenti istintivi e automatici che rivelano gli stati d’animo a chi sta davanti. Posizioni delle braccia, gesticolazione, atteggiamento generale dello sguardo e della postura. Non solo comunicano qualcosa in più delle parole: accompagnano il tono della voce e, al tempo stesso, certificano la posizione gerarchica degli interlocutori, almeno per come è percepita.

È il linguaggio del corpo, lo usiamo tutti. Ma sono in pochi a sapere come dominarlo, e piegarlo per ottenere i propri scopi. Come si fa? Prima di tutto serve capire come funziona, e ci sono studi e ricerche che possono venire in aiuto.

Una postura aperta ed espansiva indica autorità e sicurezza…

Lo spiega un paper della Columbia University: guardando come muove il corpo, le persone si fanno un’idea dell’autorevolezza di chi parla. Questi sono i segni del potere: Parlare veloce, interrompere gli altri spesso, variare il tono della voce in modo rapido , tenere abbassate le ciglia, annuire, gesticolare.
E poi: stare eretti e mantenere una posizione del corpo aperta, orientando il corpo verso gli altri.
Da non fare mai: toccarsi i capelli, grattarsi la testa o la fronte.

 …e la stessa postura può abbassare i livelli di stress

A quanto sembra il testosterone (insieme ad altri ormoni) subisce il condizionamento della postura: a sua volta, condiziona l’umore. Se si assume una “posizione di comando”, anche in modo posticcio, i livelli di stress si abbassano. Questo permette di essere più concentrati, meno stressati e magari fare anche migliore impressione.

E se si adotta una postura chiusa?

Stare in piedi con le braccia incrociate, o con le gambe chiude, dà l’impressione di essere a disagio. Non è una scoperta, ma è sintomo di “poca autorità”, secondo gli studiosi.
Tra queste cose si conta: pendere all’indietro (appoggiati a un muro, ad esempio), accavallare le caviglie o mantenere una posizione schiacciata (se si è seduti su una sedia).
Se si mantengono queste pose, i livelli di testosterone e altri ormoni diminuiscono, aumenta lo stress, sale il disagio e tutto, come in un loop, peggiora.

Basta sorridere per diventare felici? Sì

Il linguaggio del corpo, come si è detto, esprime lo stato d’animo interiore. Ma se controllato può anche determinarlo. Ad esempio, secondo uno studio, l’abilità di assumere una espressione corrucciata influisce sull’umore peggiorandolo. Conclusione: le espressioni facciali possono rinforzare le emozioni, non solo mostrarle. E allora, se si prova a sorridere, si può ingannare il corpo e ritrovare il buon umore. Provare per credere.

Intimidire e rassicurare: basta la posizione

Come detto sopra, se si sta orientati in avanti diretti alla persona con cui si parla, si assume una posizione di comando e, di conseguenza, si intimidisce l’interlocutore. Soprattutto se è un uomo: posizionarsi viso a viso è un atteggiamento minaccioso.
Al contrario, se ci si allinea accantoat in modo da guardare entrambi nella stessa direzione, la tensione si riduce.

Il trucco dello “specchio”. Copiare i movimenti dell’altro

Lo usano psicologi: quando due persone parlano, imitano in modo automaticoo alcuni aspetti del comportamento di chi hanno di fronte. Parlano alla stessa velocità, lusano pause della stessa lunghezza e addirittura imitano, in modo inconscio, gli accenti.
La cosa ha subito trovato applicazione: dgli studenti i medicina possono imparare, attraverso il metodo “a specchio” il modo di rapportarsi con i pazienti. Inclinare la testa nella stessa direzione, ad esempio, o accavallare le gambe subito dopo (e in verso contrario) che le accavalla il paziente. Sono tutti metodi per creare una certa sintonia che, per affrontare le cure, è considerata necessaria.

Il mito: gli occhi dicono sempre la verità?

Molti credono che il modo in cui si guarda possa rivelare le riflessioni dell’interlocutore. Dalla direzione dello sguardo si potrebbe capire che tipo di pensiero sta attraversando la sua mente (visuale, auditivo, emotivo, riflessivo). Addirittura, si può capire se sta mentendo. Ebbene, questa è una leggenda, non confermata dagli studi. Al contrario, alcuni scienziati spensano proprio il contrario.

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