La linea Maginot è stata il più grande fallimento militare e strategico della Francia. Tanto che ora, in modo proverbiale, è diventata simbolo e metafora per indicare qualcosa che si pensa possa essere efficace e che, invece, fallisce del tutto.
Costruita nel 1937 per difendere il Paese dall’invasione nazista, era composta da una fitta combinazione di tunnel, terrapieni, ostacoli e fortificazioni di cemento più installazioni di armi costruita lungo il confine con la Germania. I militari che presidiavano la linea Maginot non facevano una bella vita: al freddo, nell’umidità, al buio. Alcuni di loro, in attesa dell’attacco (che non avverrà mai: i tedeschi con una mossa a sorpresa penetrano in Francia attraverso il Belgio, aggirando l’enorme struttura messa in piedi da Parigi) dipingevano le pareti. Lavori molto belli e perduti, perché non accessibili al pubblico.
Il fotografo Ben Schreck (come si può vedere anche nella scritta su ognuna delle immagini) ha ritratto i piccoli capolavori rimasti dimenticati nei meandri della linea Maginot, il cui accesso è ora proibito al pubblico.
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