Cinque lezioni che abbiamo imparato dai social nel 2013

Tendenze 2.0

È stato un grande anno per i social media. Twitter ha debuttato con successo nel mercato azionario, mentre Facebook ha recuperato dalla sua travagliata IPO di un anno fa. Abbiamo anche assistito al lancio di Vine, l’ascesa di Snapchat e l’accettazione dei social media da parte della SEC, che ha detto che le aziende pubbliche possono utilizzare questi siti per divulgare informazioni. E questo solo negli Stati Uniti.

In Cina, che ha il più grande numero di utenti del mondo, il gigante di ecommerce Alibaba ha speso 586 milioni di dollari per una quota in Weibo, il più popolare sito di microblogging cinese e principale concorrente di Wechat. Stesso discorso vale per l’Ucraina dove gli operatori telefonici mobile si aspettano un boom di traffico dati, anche perché la maggior parte delle proteste contro il presidente ucraino sono state organizzate tramite i social network.

Tutto ciò sta a dimostrare quanto stia crescendo il business intorno alla conquista di amici e follower. Ecco perché l’anno che sta per terminare può lasciarci degli insegnamenti proprio in termini di social network e affari. Vediamo in che modo.

I social network possono far muovere il mercato

Il 23 aprile l’account Twitter dell’Associated Press è stato violato, inviando un tweet falso che recitava così: «Due esplosioni nella Casa Bianca, ferito Barack Obama». In una manciata di secondi, il Dow è sceso 150 punti.
Poi, nel mese di giugno, l’investitore Carl Icahn ha cominciato ad utilizzare Twitter, prima come un megafono per la sua battaglia con Dell e poi per annunciare la sua partecipazione in diverse  imprese, in particolare Apple.

I social media sono sempre più visivi

Certo, si può dire molto in 140 caratteri, ma un’immagine vale ancora più di mille parole. Nel mese di gennaio, Twitter ha lanciato Vine, un servizio mobile per la condivisione di sei secondi video in loop. E Facebook, a giugno, ha risposto attivando una funzionalità di video su Instagram. Abbiamo anche assistito alla nascita di Snapchat, un servizio che permette agli utenti di condividere foto e video, senza che questi rimangano sul social network. L’utente infatti ha un periodo limitato di tempo (da uno a 10 secondi) per vedere gli “Snaps”. Una volta che il tempo è scaduto, la foto o il video scompaiono. Il servizio è diventato così popolare tra i giovani utenti di Internet che Facebook ha  recentemente offerto di acquistare l’applicazione per 3 miliardi di dollari. Ma Snapchat ha rifiutato.

I social media non sono solo per ragazzi

Da Warren Buffett che ha cominciato a utilizzare Twitter fino a  Jamie Dimon che ha aderito al  LinkdiIn influencer program, il 2013 ci ha mostrato che i leader mondiali stanno utilizzando sempre di più i social media. Anche se a volte l’impatto sul business può essere imprevedibile, come hanno dimostrato i tweet di Rupert Murdoch…

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