I colloqui di lavoro sono come gli esami all’università, anzi: molto più difficili. Richiedono molta preparazione e capacità di inventiva sul momento. In più, ci vuole controllo delle emozioni e risposta pronta. E poi, se un esame va bene, si prende un bel voto. Ma in un colloquio c’è in ballo molto di più: un posto di lavoro.
E allora, tra le decine di migliaia di consigli che popolano il web, abbiamo trovato questi, che sembrano quelli più interessanti. Le riposte giuste alle domande più difficili. Sono provocatorie, capziose, un po’ crudeli. Meglio prepararsi prima.
1) Non è che hai intenzione di farmi le scarpe?
Forse tra vent’anni. Ma prima di quel momento credo che tu starai già a capo di tutta la società. E allora avrai più bisogno di un buon assistente, leale e in grado di aiutarti per organizzare il dipartimento.
2) Cosa faresti se dovessi lavorare per cinque anni e non essere mai promosso? Succede a molti dei nostri dipendenti. Non saresti frustrato?
Io mi considero una persona ambiziosa, ma ho anche il senso della realtà. Fin quando vedrò che continuo a crescere e imparare, non avrò problemi a rimanere al mio posto. Le società, poi, hanno politiche diverse sulla questione. Molte fanno promozioni ogni tot anni. E io credo che lavorare per voi mi manterrà motivato per molto tempo.
3) Qual è il tuo punto di debolezza più grande (e che sia davvero una debolezza, e non una risorsa segreta)?
Sono molto impaziente. Mi aspetto che i miei sottoposti dimostrino di essere in grado di fare le cose che chiedo loro fin da subito. Se non ce la fanno, tendo a smettere di delegare e comincio a fare tutto da solo. In generale, però, per rimediare a questo difetto ho cominciato a dare istruzioni in anticipo su quello che ci si aspetta da loro.
4) Se tu fossi a capo di un’azienda che produce l’oggetto X e il mercato fosse saturo, cosa faresti?
Cercherei nuovi mercati per il mio prodotto. Intanto spingerei i miei dipendenti a pensare a modifiche del prodotto originario, per renderlo più apprezzato nel mercato di partenza.
5) Cosa faresti se tu volessi assumere una donna, e conoscessi il candidato perfetto e il tuo capo insistesse per avere un uomo?
Chiederei di fare un test sul posto, per metterli entrambi alla prova per almeno due settimane.
6) E se ti trovassi a lavorare con qualcuno che riesce sempre ad assumere il merito delle tue idee migliori. Come ti comporteresti?
In primo luogo, cercherei, in pubblico, di complimentarmi con le idee che davvero sono sue. Qualche volta, se si è generosi, si spinge le persone a “restituire il favore”. Poi, se le cose non dovessero risolversi, proverei a trovare un accordo, nel quale ciascuno di noi presenta le sue idee ai capi. Se nemmeno questo dovesse funzionare, ne discuterei in modo aperto con lei.
In ogni caso, se la persona in questione fosse il mio capo, ci andrei piano. In certa misura, credo che il mio lavoro sia anche mettere in bella luce i miei superiori. Se poi fossi anche ricompensato per le mie idee con aumenti e promozioni, ne sarei contento.
7) Quante ore lavori alla settimana? E perché?
Molte. Con le ore straordinarie cerco di trovare modi per aggiungere valore a ogni progetto, sia mio che dell’azienda. Quando i nostri clienti leggono i nostri report, io voglio che loro pensino che nessuna società, a parte la nostra, potesse farlo così bene.
8) Com’è il tuo lavoro dei sogni?
Questo è il lavoro dei miei sogni e per questo motivo ho fatto domanda da voi. Sono molto
9) In quali casi hai mai pensato che fosse giusto tradire una confidenza?
Quando si viene a sapere, anche se in via confidenziale, che si sta facendo una cosa, qualsiasi cosa, non lecita e immorale. A quel punto, se dicendolo a qualcun altro si può impedire che succeda, non avrei problemi a farlo.