Un programma che sappia leggere le emozioni nelle mail: non c’è, ma arriverà presto. Il professor Saif Mohammad, della National Research Council dell’Institute for Information Technology canadese, ha portato a termine uno strumento di lettura dei dati che è in grado di individuare “la temperatura emotiva” degli inbox delle email. E così, si può scoprire ad esempio che Andy, amico di John, ha ricevuto la sua email più rabbiosa. E che John, a sua volta, aveva, nel suo totale delle mail, 4,7% meno di gioia e il 10% in più di tristezza. 8,7% di paura e il 7% in meno di attesa rispetto ai suoi colleghi.
Insomma, il sistema di Mohammad può decifrare le otto emozioni umane basilari nelle email. Ha già scoperto differenze sostanziali tra le mail degli uomini e delle donne: gli uomini usano più attesa con le donne, e più paura con gli uomini. Le donne, a loro volta, comunicano più tristezza alle altre donne, ma anche meno fiducia. DI tutto questo Mohammed e spera di creare, dalla sua trovata, una app per Gmail. Ma a che cosa può servire?
Di sicuro può trovare applicazioni nel marketing, più o meno virale, delle aziende che utilizzano le mail per raggiungere eventuali clienti. Ma per il professor Mohammed la cosa migliore sarebbe utilizzarlo per una forma di autoanalisi. “In questo modo le persone possono riflettere sulle proprie attitudini e sulle forme utilizzate per esprimerle”. E non solo.
“Può aiutare a scoprire come molti dei sentimenti che proviamo (rabbia, ira, tristezza) siano indotti anche dalle mail che riceviamo e che assorbiamo senza accorgercene. Da quando utilizzo questo strumento mi sono accorto di avere giornate molto tristi” dice, ridendo. E anche se il sistema non è in grado di individuare sfumature (ironia, battute). Ma va ricordato sempre che le implicazioni delle emozioni, come sempre, sono notevoli.