Gli effetti dell’Euro e il senso dell’Europa

Gli effetti dell’Euro e il senso dell’Europa

L’Euro è il convitato di pietra di qualsiasi discussione di politica economica nel nostro paese. Una discussione dove prevale spesso la voglia di schierarsi piuttosto che la voglia di approfondire. Per alcuni, l’Euro è un feticcio da difendere a tutti i costi, per altri, è l’origine di tutti i nostri mali.

Ci sono ragioni politiche dietro a uno scontro così incandescente. Ma ci sono anche ragioni tecniche. In macroeconomia, è difficile valutare gli effetti di una scelta di politica economica, perché manca una stima credibile di quello che sarebbe successo a un paese senza quella scelta. Ogni fazione, anti o pro Euro, può facilmente costruire comparazioni tra paesi per sostenere la propria tesi. Per uscire da questo vicolo cieco, l’analisi di Link Tank propone un approccio diverso. Lasciamo che siano i dati e non le nostre preferenze a scegliere le comparazioni tra paesi più istruttive.

Cosa emerge dallo studio? Che l’euro non è certo stata la panacea come dicono gli euro entusiasti, ma nemmeno la rovina del paese come dicono gli euro catastrofisti, anzi. Fosse così sarebbe semplicissimo: si esce e si torna alla lira, al mondo incantato delle svalutazioni competitive.

Ma l’equivoco forse è proprio questo: sopravvalutare il potere della moneta, quasi potesse evitare recessioni e spingere sulla crescita infinita. E’ normale che dopo dieci anni di euro l’effetto sull’economia dei paesi Ue sia fatto da indicatori positivi e altri meno. Guai a stupirsi. Chi guarda al solo euro, chi separa la moneta dal disegno complessivo cominciato sessant’anni fa, si perde gran parte del senso dell’avventura europea che è eminentemente e potentemente politico. Per questo sbagliano entrambi: chi lo incolpa di ogni male e chi lo difende a scatola chiusa facendone un feticcio intoccabile. E’ questo doppio approccio che il nostro paper prova giustamente a smontare. Ed è su questo che vorremmo aprire un dibattito franco.
 

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Paolo ManasseTommaso NanniciniAlessandro Saia
 

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