Il rilancio dell’Alfa? Tutt’altro che scontato

Le previsioni degli analisti a confronto

Dopo l’acquisizione del 100% di Chrysler da parte di Fiat, torna di attualità il ruolo che Alfa Romeo potrà giocare nel rilanciare i modelli di alta gamma, prodotti in Italia. Potrà un marchio che ha molto deluso sul piano dei numeri replicare il caso positivo di Maserati? L’analisi di Automotive News Europe

Marchionne spera che puntare milioni di euro sull’Alfa Romeo rovescerà un decennio di perdite e sei anni di calo di vendite del marchio. Quest’anno con tutta probabilità le vendite di Alfa scenderanno, per la prima volta dal 1969, sotto le 100.000 unità. Il nuovo piano Alfa di Marchionne – il quarto da quando è entrato in Fiat – ha lo stesso obiettivo di quello che Marchionne ha attuato in Maserati, il marchio premium del gruppo. All’interno di questo piano, l’Alfa si focalizzerà sullo sviluppo di veicoli premium da esportare dall’Italia verso il resto del mondo.

Un rilancio dell’Alfa è un elemento cruciale all’interno delle strategia di Marchionne, che prevede di riportare al profitto la divisione automotive della Fiat entro il 2016. In Europa, lo scorso anno la Fiat ha perso 700 milioni di euro, e l’Alfa Romeo ancora non ha generato profitti nel corso dei nove anni di direzione Marchionne. […]

«L’Alfa è un grande marchio a cui manca un piano industriale» ha dichiarato Arndt Ellinghorst, senior managing director dell’azienda di consulenza londinese International Strategy & Investment[…] Il precedente piano del 2010 per l’Alfa aveva l’obiettivo di raggiungere le 500.000 unità vendute l’anno entro il 2014. A causa di ritardi nel lancio dei nuovi modelli, nel settembre 2011 questo target è stato abbassato a «più di 300.000 unità».

Tuttavia, gli analisti sono molto più pessimisti. Ihs, ad esempio, prevede che l’Alfa venderà circa 77.000 unità l’anno prossimo. Le previsioni di mercato vedono le vendite Alfa raggiungere un picco di 239.000 unità nel 2017-2018, per poi riscendere verso le 223.000 unità nel 2020. Per mettere questa triste performance in prospettiva, ricordiamo che l’Audi prevede nel corso di quest’anno di vendere 1,5 milioni di unità a livello globale, e di raggiungere i 2 milioni di unità entro il 2020.

Alcuni analisti erano scettici riguardo al nuovo piano di Marchionne anche perché sarebbe stato in conflitto con la sua altra missione, ovvero quella di acquisire il controllo completo del gruppo Chrysler. […] Tuttavia, Marchionne spera che ridare vitalità all’Alfa, come è successo nel caso della Maserati, aiuterà a dare il via ad un boom di produzione. L’obiettivo finale è quello di trasformare gli stabilimenti industriali attualmente inutilizzati in campioni delle esportazioni. […]

Gli studiosi dell’industria dicono che per raggiungere il pareggio gli stabilimenti devono lavorare indicativamente al 70-80 per cento della capacità produttiva. L’anno scorso, gli stabilimenti Fiat hanno lavorato a circa il 40% della capacità.

Secondo Marchionne «i numeri sul terzo trimestre della Maserati sono una indicazione che il percorso delineato dalla strategia porterà verso il successo». Fra gennaio e settembre di quest’anno le vendite della Maserati sono cresciute del 63%, raggiungendo le 7.458 unità, più delle 6.288 auto vendute nel 2012 ed è sulla buona strada per battere il record del 2008 (9.000 unità vendute). Anche i ricavi sono cresciuti ogni trimestre dell’anno, rispecchiando l’aumento delle spedizioni. […]

Sulla base dei risultati finora ottenuti dalla Maserati, Richard Hilgert, analista del settore automobilistico per Morningstar, è convinto che il rilancio dell’Alfa Romeo potrebbe andare a buon fine. «Il marchio Maserati è riconosciuto come marchio automobilistico premium a livello mondiale. L’Alfa ha un riconoscimento simile, ma come marchio che rappresenta un produttore di auto premium, piccole, sportive e divertenti», ha dichiarato.

Altri analisti, viceversa, non sono così convinti che il rilancio dell’Alfa possa avere lo stesso successo di quello Maserati. «La Maserati appartiene ad un mercato di ultra-nicchia» ha detto Ellinghorst, «mentre l’Alfa compete con altri produttori di massa», mentre, secondo Vecchio «la Maserati è semplicemente un marchio più forte».

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