Il ministro degli Interni Theresa May ha dichiarato di volere una stretta sulle modalità che consentono ai cittadini europei di entrare in Gran Bretagna, ma non ha confermato le rivelazioni uscite dal suo dipartimento secondo cui May vorrebbe fissare un tetto di 75.000 lavoratori provenienti ogni anno dai Paesi dell’Unione europea.
Al momento il governo non può imporre un limite al numero di cittadini europei in ingresso nel Paese in virtù del principio di libera circolazione delle persone.
May non ha confermato la fuga di notizie, ma ha detto: «C’è una preoccupazione crescente sull’abuso della libera circolazione nell’Unione europea. E ha aggiunto che non è un cruccio crescente solo in territorio britannico. Ha sottolineato che la legge ha inizialmente permesso solo la libera circolazione dei lavoratori, ma poi in seguito a sentenze della corte è stato esteso a tutti i cittadini europei.
Le dichiarazioni di May giungono nel momento in cui cresce la paura per una rivolta dei Tory (il partito conservatore, ndr) sulla revisione delle restrizioni a Romeni e Bulgari che arriveranno in Gran Bretagna dal primo gennaio.
David Davis, ex vice-ministro degli Interni ha appoggiato le proteste, chiedendo al governo di dire all’Unione europea che la deadline per permettere a romeni e bulgari l’ingresso nella Ue deve essere procrastinato di due anni. Il prossimo anno è atteso un voto tra i Commons, ma è stato posposto dal governo.
May ha confermato durante il programma della Bbc Todayin Parliament le sue idee di restringere le regole di libera circolazione per i Paesi entrati recentemente in Europa piuttosto che per i membri di più antica data.
Tali progetti riflettono le tensioni crescenti dentro al partito sul come fare a gestire le preoccupazioni dell’elettorato sull’immigrazione.