Circa il 60% del prezzo della benzina (55% di quello del diesel) è formato da tasse (accise e iva).
Il costo della materia prima (il cosiddetto Fob; acronimo per free on board) incide solo per il 30%. La quotazione seguita sul mercato internazionale è quella Platts (una divisione della McGraw Hill che fa da provider di informazioni sull’andamento della domanda e dell’offerta dei prodotti petroliferi).
Il margine lordo delle compagnie (che comprende raffinazione, trasporto, assicurazione, stoccaggio, distribuzione e vendita agli automobilisti) è il 12% (15% per il diesel). Solo su questa quota i distributori possono agire per ritoccare i prezzi alla pompa.
Dal 1999, poi, la legge consente alle regioni che vogliano farlo di aggiungere una ulteriore accisa regionale (guarda qui le Regioni che l’hanno introdotta e quanto costa più cara la benzina).