Compriamo più le auto che ci costano (e inquinano) meno

Analisi dei consumi

La storia è questa: la crisi che sta vivendo l’industria dell’automobile non è la prima né l’ultima. Solo negli ultimi 30 anni, il mercato delle auto in Italia ha subito altre due profonde crisi. La prima nel 1983, quando in un solo anno “sparirono” 400.000 nuove immatricolazioni. La seconda, molto simile, nel 1993. Nell’ultima, quella iniziata nel 2007 insieme alla crisi economica, però abbiamo veramente toccato il fondo. Nel 2013 sono state immatricolate (e quindi acquistate) 1 milione e trecentomila automobili. Pochissime. Se guardiamo i dati storici, scopriamo che i numeri equivalgono a quelli del 1979. 

Ma, ancor prima che sugli acquisti delle auto, abbiamo tagliato sul carburante: lo scorso dicembre il ministero per lo Sviluppo economico ha pubblicato i dati per i mesi da gennaio a novembre 2013: sono calati benzina e gasolio, rispettivamente del 5,1% e del 3,1%, mentre il Gpl si è mosso al contrario, andando in positivo del 12,4%.

Stranamente, non si può dire altrettanto delle vendite delle auto a Gpl. I dati del Book UNRAE ci dicono che nel 2013 le immatricolazioni di auto a Gpl hanno visto un’inversione di tendenza. Se dal 2011 al 2012 avevamo misurato un aumento di acquisti di auto a Gpl di quasi il 200%, nel 2013 questo settore è rimasto praticamente bloccato: calando leggermente dal 9,2% all’8,9% del mercato. E, come i dati su benzina e gasolio fanno capire, anche le vendite delle auto a benzina e diesel non se la cavano bene. Le prime passano dal 33,3% del 2012 al 30,8% del 2013 e il diesel rimane sostanzialmente invariata passando dal 53,1% del 2012 al 53,9% del 2013.

Cosa cresce allora? Tutto quello che non è basato sul petrolio, che ci fa risparmiare sui carburanti e che, per fortuna, inquina meno. Le auto a metano sono quelle che fanno il salto maggiore. Se nel 2012 erano il 3,8% delle nuove immatricolazioni, nel 2013 sono state il 5,2%. Anche le auto ibride crescono, dallo 0,5% del 2012 al 1,1% del 2013. E poi c’è l’elettrico. Un settore promettente ma ancora limitatissimo. La penetrazione è inferiore al punto percentuale. Nel 2012 solo lo 0,04% delle nuove auto immatricolate era elettrica e nel 2013 non siamo cresciuti molto, arrivando soltanto allo 0,07%. L’UNRAE spiega che questo settore ancora non riesce a esplodere perché mancano ancora le «misure idonee a favorirne lo sviluppo».

E poi c’è il mercato dell’usato che, secondo i dati dell’ACI, nel 2013 è finito leggermente in positivo con uno 0,5% in più di auto vendute. Anche se, ovviamente, muove una quantità minore di denaro, quello dell’usato è un mercato grande quasi il doppio di quello delle auto nuove. Nell’ultimo anno infatti, per ogni 100 automobili nuove venudute ce ne sono state 192 che hanno cambiato proprietario.

I dati UNRAE ci raccontano anche che tipo di auto acquistiamo e chi acquista. Nel 2013, nello specifico, è continuata la crescita dei crossover, insieme a un piccolo aumento delle piccole monovolume. Le berline continuano a occupare quasi il 60% delle auto in circolazione. In calo invece i fuoristrada e le Station Wagon. Se guardiamo, invece, chi ha acquistato auto negli ultimi anni, scopriamo che la sensazione sui giovani che non comprano più auto non è solamente una sensazione. Dal 2005, infatti, sia gli acquisti nella fascia 18 – 29 anni sia quelli nella fascia 30 – 45 anni sono in forte calo, rispettivamente del 6 e dell’8% circa. Chi compra le auto allora? Tutti gli altri. I dati indicano che dal 2005, tutte le fasce d’età dal 45 in su non hanno fatto che aumentare gli acquisti di automobili.
 

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