Per chi studia pubbliche relazioni, ecco un esercizio pratico per comprendere il raccordo tra il comunicato stampa e le notizie su varie testate:
“Londra dovrebbe costruire une rete di strade sopraelevate dedicate alle biciclette e ovviamente, il progetto sarà affidato a Norman Foster. Questa ipotetica conclusione, è il culmine di un percorso ideale di una campagna di pubbliche relazioni. (Premettendo che uno degli scopi delle pubbliche relazioni è di influenzare l’opinione pubblica a favore di una entità, che può essere una azienda, un governo, un partito, etc).
Esaminiamone le fasi e le caratteristiche.
Il mezzo più comune e meno caro utilizzato nelle pubbliche relazioni è il comunicato stampa. Come regola generale, il comunicato deve rispondere a queste domande: cosa, chi, come, quando, dove, perché. Nel nostro caso, partiamo da questo comunicato di Foster and Partners che ipotizza la creazione di una rete sopraelevata per biciclette.
È molto probabile che, oltre a procedere alla pubblicazione, la Foster and Partners abbia inviato il comunicato a varie redazioni. (E qui, la rete di relazioni della società di PR, può essere cruciale).
Fase 2 – Diffusione su varie testate
Giornali e riviste sfruttano il contenuto del comunicato per i loro articoli, pubblicati – nel nostro caso – da testate di lingua inglese, (BBC, Guardian, Wired…), ma anche da alcune in italiane.
L’ideale per chi ha inviato il messaggio, è che questo sia ripreso riportando il più fedelmente possibile i suoi contenuti. Per valutare quanto questo sia stato fatto consiglio di utilizzare Churnalism, un sito molto utile per comparare un comunicato stampa e un articolo. Nel caso nostro, riportiamo qui sotto le percentuali di comunicato copiate e incollate in due diversi articoli su due testate.
Fase 3 – Diffusione sulla rete
Secondo topsy.com, nel periodo tra il 6 dicembre e il 5 gennaio, le parole “Skycycle” e “Norman Foster” sono state menzionate più di 7.000 volte.
Interessante notare che la data del comunicato stampa è del 29/12; tuttavia su Twitter la notizia inizia a diffondersi già il 28. Da questo si intuisce che il comunicato è stato distribuito il giorno prima ad alcune testate come il “Times”, per consentire alla redazione di dare la notizia in anteprima.
La tempistica, subito prima di capodanno, sembra mirata e consente di fare parlare del progetto di Norman Foster in un periodo un po’ magro di articoli per l’architetto.
Fase 4 – Fare da cassa armonica
L’ultima fase per ora consiste nel riprendere sul proprio canale Twitter le notizie pubblicate da altri; ad esempio come la Foster and Partners ha fatto con l’articolo pubblicato dal Guardian.
L’intenzione è quella di dare credibilità (“non lo diciamo noi, lo dicono altri canali obbiettivi e non di parte”) e di prolungare il più possibile la diffusione della notizia.
In fine, cui bono?
Sono tanti i progetti faraonici che alla fine non vengono realizzati; i più scettici diranno che l’intenzione di realizzarli non c’è mai stata. Ad ogni modo, un po’ di pubblicità non fa mai male. Il caso il più clamoroso del 2013, è quello della pseudo notizia secondo la quale Amazon consegnerà i pacchi utilizzando droni. La trasmissione di CBS “60 Minutes” ne ha parlato a lungo.