È arrivata la proposta di Renzi, accettata da Berlusconi, denominata “Italicum”. Ecco con una simulazione, quale sarebbe la maggioranza in Parlamento. Quale valutazione dare dell’incontro Renzi-Berlusconi e dell’immagine di Renzi? Cosa si aspettano gli intervistati dalla nuova legge elettorale? E come si sta comportando il governo? Ora farà una legge sul conflitto di interessi? A tutte queste domande rispondono gli intervistati dall’Ipsos, l’istituto guidato da Nando Pagnoncelli. Nelle infografiche interattive che presentiamo in partnership con Ipsos, vi invitiamo a cliccare sulle varie opzioni disponibili offerte dalle infografiche interattive (come i diversi segmenti elettorali, tipologie di risposte o le domande proposte) per analizzare nel dettaglio che cosa pensano gli italiani dei quesiti a loro proposti.
Sondaggi elettorali svolti in precedenza
Il voto e i possibili effetti della nuova legge elettorale
Sostanzialmente stabile il comportamento di voto rispetto alla scorsa settimana, con una battuta di arresto della crescita del PD, fermo a poco più del 33% dei voti validi. Naturalmente tutta l’attenzione è concentrata sulla nuova legge elettorale e sui suoi possibili risultati. Prima di entrare nel merito occorre sottolineare che ci sono ancora alcune incognite che rendono meno precise le stime: non c’è un dettaglio del metodo di calcolo della ripartizione dei seggi sia nelle coalizioni sia per i partiti (e/o le coalizioni) che non avranno diritto al premio di maggioranza; non sappiamo quanti saranno i seggi riservati alle circoscrizioni estere né quanti saranno assegnati invece alle minoranze linguistiche. Quindi la simulazione è stata fatta applicando un metodo di attribuzione perfettamente proporzionale (con i resti più alti), sul totale dei 630 seggi, senza considerare separatamente né circoscrizioni estere né minoranze linguistiche. Nel merito delle stime dei risultati abbiamo costruito due scenari in relazione alle possibili alleanze del Nuovo Centrodestra, prevedendo nel primo scenario una coalizione con Forza Italia e nel secondo invece simulando che il partito di Alfano si allei con i centristi di Scelta Civica e UDC. I risultati sono evidenziati qui sotto. Vale solo la pena di sottolineare che con questi dati, con qualunque scenario di alleanze dell’NCD, in Parlamento entrerebbero solo quattro partiti, PD, Forza Italia, NCD e M5S. Ci sarebbe quindi una radicale riduzione della rappresentanza. In sostanza circa il 20% dei voti attualmente espressi finirebbero per non trovare posto in Parlamento. Infine va sottolineato che nello scenario di alleanza dell’NCD con Forza Italia, la vittoria della coalizione di centrosinistra è sul filo del rasoio, di pochi decimali, quindi assolutamente non consolidata. Insomma la battaglia è ancora aperta.
L’Italicum – Simulazione di voto a cura di Ipsos PA
La simulazione di Ipsos Sulla base delle informazioni per ora disponibili Ipsos ha provato a stimare l’esito di una possibile consultazione elettorale svolta con l’Italicum, la proposta di legge elettorale presentata da Matteo Renzi alla Direzione Pd e frutto del suo accordo con Silvio Berlusconi. Ricordiamo che l’Italicum prevede un meccanismo di assegnazione dei seggi di tipo proporzionale con un premio di maggioranza.
Per poter fare simulazioni elettorali precise mancano alcuni dettagli importanti del nuovo sistema elettorale: innanzitutto quale sarà nel dettaglio il metodo di calcolo della ripartizione dei seggi sia nelle coalizioni sia fra i partiti (e/o coalizioni ) che non avranno diritto al premio di maggioranza; in secondo luogo quanti seggi saranno riservati agli eletti nelle circoscrizioni estere; in terzo luogo quanti seggi saranno riservati alle minoranze linguistiche (ad esempio in Valle d’Aosta o in Alto Adige). Per semplificare, Ipsos ha proceduto utilizzando le stime di voto del sondaggio condotto il 20 gennaio per Ballarò, applicando un metodo di attribuzione perfettamente proporzionale dei seggi (con i resti più alti), ipotizzando inoltre che non vi siano seggi riservati né alle circoscrizioni estere, né alle minoranze linguistiche. Proponiamo due scenari: Nuovo Centro Destra alleato con Forza Italia, oppure Nuovo Centro Destra alleato con le liste di centro. |
Note metodologiche
non è ancora definita la formula di attribuzione dei seggi minoranze e ai singoli partiti di ciascuna coalizione: la simulazione Ipsos si basa sul proporzionale puro con metodo dei più alti resti. |
L’incontro Renzi-Berlusconi e l’immagine di Renzi
La profonda sintonia tra i leader dei due principali partiti ha dominato il dibattito di questi ultimi giorni, suscitando qualche resistenza interna al PD e qualche malumore nei partiti minori della coalizione di governo. La maggioranza assoluta degli elettori ha apprezzato l’incontro, e questa percentuale sale al livello massimo tra gli elettori di Forza Italia (77%), ma si mantiene elevata anche tra gli elettori del PD (62%). I più critici sono gli elettori del MoVimento 5stelle, dove solo un terzo approva l’incontro. Si pensa che a trarne vantaggio sia stato soprattutto Berlusconi (45%) più abile politicamente di Renzi (cui va il 31%).
Il ruolo percepito di Renzi in questa fase di veloce movimento è articolato. Se 35% pensa che il nuovo leader del PD si stia concentrando quasi esclusivamente su di sé nel tentativo di consolidare la propria immagine di leader nazionale (lo pensa la maggioranza assoluta degli elettori di NCD e delle altre formazioni centriste), una percentuale analoga, 34%, pensa invece che stia svolgendo un’azione utile per i paese incalzando il governo Letta e richiamandolo ad una maggiore operatività (lo pensa il 45% degli elettori PD). Qualche perplessità sul fatto che il governo Letta abbia fatto poco o nulla emerge: il 38% pensa che Renzi abbia ragione nell’esprimere queste critiche (quasi 60% tra gli elettori di Forza Italia), ma quasi 50% pensa che sia solo in parte vero (62% tra gli elettori centristi, 60% tra gli elettori PD) e 13% invece dà torto al leader del PD.
Le attese rispetto alla legge elettorale
La principale critica che i cittadini rivolgono alla nuova proposta di legge è relativa alla mancanza delle preferenze, dato che si prevede di mantenere liste bloccate, per quanto ridotte. Quasi la metà degli intervistati gradirebbe che il voto di preferenza fosse reintrodotto, con una punta tra gli elettori 5Stelle dove la richiesta coinvolge i due terzi. Al contrario più di un terzo si aspetta che la nuova legge garantisca la governabilità senza che chi vince sia esposto al ricatto dei piccoli partiti, d’accordo quindi con Renzi che più volte ha insistito su questo concetto (e in questo caso l’accordo si massimizza tra gli elettori di Forza Italia). Solo pochi (13%) infine chiedono invece che la nuova legge consenta un’adeguata rappresentanza anche ai partiti minori.
Il conflitto di interessi
Ci si aspetta che Renzi si dedichi a questa proposta (64%), soprattutto tra gli elettori PD e centristi, mentre, naturalmente, ce lo si aspetta meno da Letta: 49% pensa che il Presidente del Consiglio farà una proposta di legge in questo senso, di nuovo in particolare tra elettori PD e centristi.
Sondaggio realizzato da Ipsos PA per RAI-Ballarò presso un campione casuale nazionale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età, livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 800 interviste (su 6.957 contatti), mediante sistema CATI, il 20 gennaio 2014. Il documento informativo completo riguardante il sondaggio sarà inviato ai sensi di legge, per la sua pubblicazione, al sito www.sondaggipoliticoelettorali.it