Il ministro della Giustizia ucraino, Elena Lukash, ha dichiarato che chiederà al Consiglio nazionale della Sicurezza e della Difesa di introdurre lo stato di emergenza se i manifestanti che hanno occupato nella notte tra domenica 26 gennaio e lunedì 27 il palazzo del suo ministero non se ne andranno.
I manifestanti hanno occupato edifici municipali e governativi in almeno 10 città, secondo quanto riferisce la Bbc, comprese quelle tradizionalmente allineate con la Russia di Putin. Sono quattro quelli occupati nella sola Kiev.
Questa mattina, 27 gennaio, la polizia ha liberato due sedi di amministrazioni regionali che erano state occupate dai manifestanti anti governativi a Cherkassy e a Sumy, rispettivamente nell’Ucraina centrale e nordorientale. Lo riferisce l’ufficio stampa delle rispettive procure regionali.
I manifestanti hanno rifiutato l’offerta avanzata sabato 25 gennaio dal presidente Yanukovich: sostituire il premier Mikola Azarov e affidare il governo agli avversari politici dando vita a un esecutivo guidato da Arseni Iatseniuk, capogruppo del partito di Julia Timoshenko, e fare di Vitali Klitschko, l’ex pugile leader delle proteste, il vice premier per gli affari umanitari.