Fiat ha annunciato che avrà il pieno controllo del gruppo Chrysler, grazie a un accordo da 4,35 miliardi dollari, ponendo fine a una situazione di stallo che aveva offuscato il futuro di entrambe le società.
L’accordo, che aiuta a spianare la strada per il consolidamento delle due case automobilistiche, considera un valore per Chrysler di poco più di 10 miliardi di dollari, all’interno della valutazione tra 9 e 12 miliardi di dollari che le banche avevano preso in considerazione in caso di quotazione. L’Ipo ora sarà esclusa, ha detto una persona che ha familirità con i piani della casa automobilistica.
Gli analisti hanno detto che l’accordo è in gran parte una vittoria per Sergio Marchionne, amministratore delegato di entrambe le società. Il prezzo complessivo pagato per il 41,5 % in Chrysler che la Fiat non aveva ancora è inferiore a quello previsto da alcuni analisti. E l’aver evitato un’Ipo dà a Marchionne la libertà di cui ha bisogno per integrare ulteriormente le attività di progettazione e produzione delle due aziende. L’accordo inoltre gli permetterà di dedicare più tempo a riorganizzare le attività di Fiat in Europa, dove la casa ha sofferto per un prolungato crollo delle vendite. «La struttura proprietaria unificata ora ci consentirà di attuare pienamente la nostra visione di creare una casa automobilistica globale», ha detto Marchionne in una dichiarazione scritta mercoledì.
L’accordo dovrebbe dare una spinta alle azioni Fiat, dicono gli analisti (il titolo nella mattinata di giovedì 2 gennaio ha avuto un rialzo del 14 per cento). Gli investitori si aspettavano che la Fiat avrebbe dovuto pagare fino a 5 miliardi di dollari per prendere il pieno controllo di Chrysler. Gli analisti di Banca IMI hanno calcolato che ogni prezzo sotto i 4,4 miliardi dollari avrebbe aggiunto quasi il 15% di valore implicito alle azioni di Fiat. […]
Con la fusione delle due società, Marchionne spera di creare un unico produttore di auto globale con vendite combinate di sei milioni di veicoli, diventando il settimo maggiore al mondo. Fiat e Chrysler ha registrato un fatturato complessivo di 84 miliardi di euro nel 2012 . Ma anche integrata, la società dovrà affrontare grandi sfide in un settore automobilistico globale dominato dai rivali molto più grandi e più ricchi, tra cui la tedesca Volkswagen, la giapponese Toyota e le rivali di Detroit, General Motors e Ford.
Fiat ha detto che avrebbe pagato al fondo sanitario della United Auto Workers 3,65 miliardi di dollari per la sua quota del 41,5 % in Chrysler. Il fondo aveva ricevuto le azioni come parte della bancarotta di Chrysler pilotata dal governo nel 2009. Il perfezionamento dell’operazione è atteso entro il 20 gennaio, ha detto Fiat. Il trust inoltre riceverà 700 milioni dollari da Chrysler da versare in quattro rate.
La maggior parte dei pagamenti verrà da Chrysler, con il dividendo straordinario da 1,9 miliardi dollari e i 700 milioni di dollari in pagamenti rateali. Fiat pagherà direttamente 1,75 miliardi dollari al trust, usando i soldi nelle sue riserve di cassa. In cambio, la Fiat ha detto che la Uaw ha accettato di sostenere gli sforzi per rendere le attività di Chrysler più efficienti.
Dal momento dell’uscita dal fallimento nel 2009, Chrysler ha avuto un rimbalzo negli Stati Uniti, registrando un aumento delle vendite e degli utili. Ma nel corso dei prossimi anni, la casa automobilistica statunitense dovrà spendere molto per aggiornare la propria linea di auto e camion e migliorare i consumi dei veicoli. In fatto di efficienza dei consumi, la flotta di Chrysler ha arrancato alle spalle dei suoi concorrenti.
Nel frattempo, in Italia la Fiat è stata colpita duramente dalla recessione in Europa e sta lottando per far invertire la rotta ad attività non redditizie nella regione. Ciò ha reso sempre più indispensabili i guadagni di Chrysler per mantenere Fiat in attivo.
La Fiat nel mese di ottobre ha tagliato le sue previsioni di profitto per il 2013 tra i 900 milioni e gli 1,2 miliardi di euro, in discesa rispetto alla previsione tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro. Fiat ha registrato un utile netto di 189 milioni di dollari per il terzo trimestre, ma senza Chrysler avrebbe registrato una perdita 247 milioni di dollari.
Anche con l’accordo, la Fiat continua a non avere libero accesso a cassa di Chrysler a causa delle restrizioni sugli accordi di debito del produttore di auto statunitense. Alla fine del terzo trimestre, Chrysler aveva 11,5 miliardi dollari in cassa.
Marchionne in primavera dovrebbe presentare l’ultimo di una serie di piani strategici di Fiat, il cui cuore sarà come ha intenzione di lanciare l’Alfa Romeo come marchio globale. Ha ripetutamente ha ritardato l’introduzione, compreso il ritorno del marchio negli Stati Uniti. Alfa Romeo è visto dagli analisti come uno dei marchi del gruppo con il maggior potenziale per far riportare in auge le fortune della Fiat .
L’operazione conclude una disputa sul valore delle azioni di Chrysler che si è trascinata per più di un anno. Senza un accordo, Marchionne sarebbe stato costretto a fare un’Ipo per Chrysler, che avrebbe potuto ostacolare il suo sforzo per ottenere il controllo completo. Evitando l’Ipo, il trust evita anche il rischio che le azioni Chrysler fossero quotate sul mercato aperto a meno di quanto stava offrendo Marchionne.
Il fondo, ufficialmente noto come Uaw Retiree Medical Benefits Trust, ora può trasformare la propria quota in denaro contante per pagare le prestazioni mediche per le decine di migliaia di pensionati Chrysler. «Questo accordo è nel migliore interesse dei membri del pensionato del Trust Uaw Chrysler e delle loro famiglie che si affidano al trust per avere prestazioni vitali di assistenza sanitaria», ha detto Robert Naftaly, presidente della commissione che governa il trust Uaw . «Nel complesso, questo sembra un buon affare per il sindacato e una valutazione ragionevole Chrysler», ha detto Richard Hilgert, analista di Morningstar , Inc.
Il trust aveva chiesto che Chrysler registrasse le proprie azioni per un’offerta, un diritto che ha ricevuto come parte di un accordo che ha aiutato la casa automobilistica statunitense a emergere dalla bancarotta. Chrysler a settembre ha presentato i documenti per chiedere l’approvazione per la vendita di azioni. Ma l’Ipo, che era stata prevista per dicembre , era in ritardo.
Fiat ha detto che la società e il trust hanno concordato di chiedere a un tribunale del Delaware di respingere una causa che doveva determinare il valore di alcune azioni di Chrysler che la Fiat ha voluto acquistare dal trust utilizzando le call option. Queste quote ora saranno acquisite da Fiat come parte della più ampia trattativa.
Per raggiungere l’accordo, Fiat ha assunto l’ex zar delle auto dell’amministrazione Obama Ron Bloom, che ora è un vice presidente di Lazard.