La Juventus raddoppia. Dopo lo Stadium, la Continassa. Attorno all’area dell’impianto di proprietà, il club campione d’Italia è da tempo interessato a costruire campi di allenamento, centro tecnico ed altre strutture annesse come un hotel. Per farlo, però, occorrevano fondi e – soprattutto – un’operazione che fosse in linea con il Fair Play Finanziario. Detto, fatto. La Juventus ha trovato un accordo con Beni Stabili Gestioni per la costituzione di un fondo immobiliare, che permetterà ai bianconeri di avere un centro tecnico all’avanguardia in grado, in un solo colpo, di generare introiti tramite le strutture commerciali ospitate al suo interno e di rispettare i dettami finanziari imposti dalla Uefa. Così come nel caso dello Juventus Stadium, la nuova struttura verrà per la maggior parte autofinanziata dal club torinese, che quindi solo in parte avrà un debito da coprire.
Un modello di business nuovo per quanto riguarda il calcio italiano, sempre alla ricerca di soluzioni per tornare grande in campo e nei bilanci. Il traguardo resta sempre lo stesso: arrivare ai risultati del calcio tedesco. Il pallone made in Deutschland vede gravitare attorno a sé un giro di affari di 2 miliardi di euro: 2.170 milioni per la precisione, + 4,4% rispetto alla stagione passata, secondo il report della Deutsche Fußball Liga (DFL). Il tutto grazie alla diversificazione dei ricavi. La torta degli introiti dei club di Bundesliga non sono come quelli della serie A, che dipendono al 60% dai diritti tv. Giusto per fare un confronto tra i campioni dei due campionati italiano e tedesco, il Bayern ha un fatturato migliore di quello bianconero: 373 milioni a 216. La Juve ha ricavi maggiori alla voce diritti tv, ma i tedeschi ne guadagnano 57 dal merchandising. Il Bayern ha chiuso il bilancio in attivo: +11 milioni, con gli azionisti che si sono spartiti un dividendo totale di 5,5 milioni. I ricavi nelle voci sponsorizzazioni e marketing sono stati di 82,3 milioni di euro (24,7% sul totale dei ricavi). I diritti Tv e radio (occhio: senza contare la Champions League) hanno fruttato 37,6 milioni (11,3% sul totale dei ricavi). e poi ci sono i 120 milioni dell’Allianz Arena, che però ha 69mila posti contro i 40mila dello Juventus Stadium.
E proprio nello stadio e – soprattutto – in ciò che gli sta intorno gravita la nuova idea della Juve per tornare al passo delle grandi. Nel dettaglio, il “Progetto Continassa” prevede la costruzione della nuova sede della società, ma anche del centro di allenamento della prima squadra, che dal 2017 lascerà l’attuale sede di Vinovo, dove continueranno ad allenarsi le giovanili. Non solo: l’area ospiterà un centro servizi per persone e imprese di 11mila metri quadrati, una zona residenziale da 7mila metri quadrati e un hotel, dove la squadra avrà un’area dedicata per i ritiri prima delle gare da giocare in casa.
Un impegno economico che si aggira sui 340 milioni: circa 130 la Juve li ha spesi per la sua nuova “casa”, altri 90 arrivano da Nordiconad per il centro commerciale. A questi, si aggiungono i 100 milioni per il nuovo lotto: una parte andrà a debito, l’altra parte sarà coperta dall’equity del fondo di cui si occuperà Beni Stabili Gestioni, il cui compito sarà quello di trovare le risorse finanziarie necessarie e reclutare sia il general contractor sia i partner per i diversi segmenti dell’operazione.
La nuova alleanza con Beni Stabili – che è già proprietaria della sede attuale della Juventus – è spiegata dal ceo bianconero Aldo Mazzia: «Noi conferiremo i diritti, e in cambio riceveremo una quota del fondo». Il che significa che la Juventus, oltre ad avere tale quota (compresa tra il 20 e il 25%) sarà affittuaria del centro allenamenti, della sede e di una parte della zona residenziale e «figurerà anche tra i soci della società che gestirà l’hotel e il centro commerciale, un concept store pensato per i bambini e i ragazzi», aggiunge Mazzia. L’obiettivo della Juventus è diversificare i ricavi nel tempo, anche se i primi vantaggi si potrebbero avere già nel bilancio del 2013/2014: l’inserimento della partecipazione al fondo al posto dei diritti di superficie potrebbe già portare una plusvalenza.
«Siamo partiti due anni fa, quando abbiamo avviato le trattative con il Comune di Torino», ha precisato poi Mazza. Un iter che non è filato sempre liscio e che è stato puntellato da polemiche anche roventi. Tutto era cominciato nell’ottobre del 2012, quando la Juventus e il Comune di Torino firmarono un accordo per la riqualificazione dell’area della Continassa. Un affare per entrambe le parti. Nel 2012 il Comune di Torino aveva un buco di 3,5 miliardi di euro e la Juve aveva iniziato l’opera di risanamento dei propri conti. Un investimento iniziale da parte degli Agnelli di 41,5 milioni di euro: 30 per le strutture, 11,5 al Comune per l’acquisto dell’area compreso 1 milione di contributo per la riqualificazione dell’area che sarebbe rimasta pubblica. La superficie totale dell’area Continassa è di 260.000 metri quadri, mentre quella sulla quale Juventus aveva proposto di acquisire un diritto di superficie di 99 anni di 180.000 metri quadri.
Poco dopo l’annuncio dell’accordo, qualcosa non sembrò quadrare. Al centro delle critiche era così finito il prezzo pagato dalla Juve rispetto alla metratura. Quegli 0,58 centesimi di euro fissati come prezzo al metro quadro per la Continassa rappresentavano, secondo molti, solo l’ultimo caso di trattamento preferenziale riservato agli Agnelli a livello di urbanizzazione. A sollevare il caso fu il capogruppo del M5S in consiglio comunale Vittorio Bertola, che denunciò come il Comune avesse favorito la Juve aumentando la metratura dell’area (aggiungendo quella compresa tra via Druento e via Traves) senza un regolare bando. E sfavorendo così un privato, la Expo Kart, che in quella stessa area si era occupata della riqualificazione dell’Arena Rock, costruita dal Comune per 5 milioni di euro e mai usata.
La questione si è risolta con un indennizzo alla Expo Kart da parte del Comune, in cambio della rinuncia del ricorso al Tar. Ora la Juve potrà così procedere alla seconda parte del proprio progetto di diversificazione dei ricavi, secondo Mazzia «fondamentale per la nostra sostenibilità finanziaria, e ora il nuovo progetto ci consente di accelerare in questa direzione». Un’accelerata ai 38 milioni di euro già incassati nella stagione 2012/13 con lo Juventus Stadium.