Jesús Chapa-Malacara ha un B.A. in Scienze Politiche a Yale, ma la sua vera passione è la fotografia (l’ha studiata, sempre a Yale, con Todd Papageorge and David Hilliard). Dividendosi tra Brooklyn e Concord (Massachusetts), cerca di autofinanziare i suoi progetti creativi. In particolare, indaga la lingua della danza, soffermandosi su due tipi di ballo molto diversi tra loro: il balletto e la breakdance. «Vorrei spiegare ai non danzatori — dice — la speciale lingua che solo i ballerini sanno capire. Ogni attimo nel loro movimento è una parola di uno speciale vocabolario; un piccolo dettaglio del loro lessico che possono impiegare anni a perfezionare». Così Chapa-Malacara intende bloccare, rapire e collezionare quei momenti; quelle parole in movimento. E lo fa — orgogliosamente, e rivendicandolo — senza Photoshop, all’antica, con lunghe esposizioni. Per andare avanti ha bisogno di altri soldi e ha lanciato una richiesta di 16.000 dollari su Kickstarter, la piattaforma di crowdfunding.
4 Febbraio 2014